Nessuno se lo sarebbe aspettato: la situazione in casa Ducati è più grave del previsto, cosa ha Marquez che non va.
Ma come, Marquez ha un problema? Perché, a vederla solo ed esclusivamente dai punti, dalle vittorie e dai podi complessivi conquistati, si direbbe che Marc Marquez, pilota spagnolo al momento secondo solo al fratello Alex in classifica MotoGP pur se di un solo punto stia vivendo la stagione dei sogni. Una che potrebbe perfino concludersi con una vittoria finale, se i pronostici di inizio stagione saranno azzeccati.

E invece, un problema c’è eccome ed è quello che ha sempre accompagnato il pilota spagnolo nella sua lunga e vincente carriera. Le cadute sono una costante, anche in questa stagione e, se è vero che in MotoGP non è raro che un pilota abbia un incontro ravvicinato con l’asfalto – ciò che è successo a Martinator un paio di gare fa ne è la prova – va anche detto che a Marquez, questo problema capita un po’ troppo spesso.
Nel 2020 per esempio quando ancora la sua moto batteva la bandiera di Honda Repsol, Marquez ebbe una bruttissima caduta in Spagna, sul circuito di Jerez, costato un gravissimo infortunio all’omero che, nonostante i coraggiosi tentativi di rientrare in pista prima del parere dei medici, avrebbe di fatto sancito la fine della stagione e della carriera in Honda del campione.
Marquez, perché è sempre a terra
Anche quest’anno Marquez ha battezzato l’asfalto del circuito di Jerez, cadendo bruscamente e regalando involontariamente la vittoria a suo fratello. Queste cadute, insomma, cominciano a diventare molto frequenti. Anche lo scorso anno era successo diverse volte che Marc andasse a terra quando la gara era praticamente nelle sue mani. Ma cosa c’è che non va?

Davide Tardozzi, dirigente del team ha individuato il problema e mira a risolverlo nel più breve tempo possibile: “È divertente dirlo, ma pensiamo di sapere qual era il suo problema”, spiega il numero uno del team Ducati Lenovo che ha forse svelato un’incognita che ha accompagnato lo spagnolo in tutta la sua carriera. Il problema? La velocità ma non nel senso che credete voi.
“Ogni volta che cade è perché stava rallentando. Non appena si rilassa, cade. La velocità c’è, dobbiamo lavorare sulla concentrazione”, spiega nel dettaglio il dirigente. Potrebbe essere così dopo tutto, durante una fase di “scarico” è possibile che la tensione che tiene sveglio e vigile un campione possa calare. Vedremo che strategia adotteranno in Ducati per evitare che ciò risucceda anche a Le Mans dove Marquez potrebbe sperare di superare Rossi nella sfida storica chi ha vinto più volte sul circuito della Francia.