Il 37enne russo, che di professione lavora nel settore dell’Information Technology a Lubiana (Slovenia) anche se ha già ottenuto ottimi risultati nel poker, è stato un vero e proprio robot durante l’intera giornata. Freddo (mai visto sorridere), preciso nelle azioni e compassato perfino durante la premiazione, Shevliakov ha conquistato abbastanza in fretta la chiplead e poi l’ha mantenuta per quasi tutto il final table. Tuttavia, l’heads-up contro Kokhestani è rimasto sempre in bilico, fino alla penultima mano quando il russo ha conquistato un mega pot con full over full. Subito dopo ha chiuso il conto, incassando il milione di euro destinato al vincitore.
Il dentista ucraino – lui sì 100% amatoriale visto che prima del Main Event EPT vantava solo tre in the money realizzati tra il 2024 e il 2025 (uno è però la vittoria nel Main Event Eureka di Amburgo) – l’ha presa invece con il sorriso. D’altra parte ha giocato bene, senza paura e mettendo in mostra una conoscenza profonda del Texas Hold’em da torneo: fa bene ad essere contento perché il suo secondo posto vale €615.000.
Un po’ meno contento è Boris Angelov. Il bulgaro, chipleader alla fine del Day5 nonché il giocatore più abile e titolato al tavolo insieme al canadese Jamil Wakil, era il candidato numero uno per la vittoria. Si è invece fermato al terzo posto, dopo una giocata piuttosto discutibile. Angelov si deve accontentare (si fa per dire…) di €439.200 e di aver realizzato un fantastico back-to-back di final table nella stessa location.
Infine, due parole su Enrico Coppola, l’unico italiano presente al final table. Di Napoli e professionista nel settore alberghiero (lavora in Italia, Svizzera e Dubai), Coppola è soprattutto un appassionato di tornei High Roller, perché i Main Event sono troppo lunghi per lui (ha dichiarato). Questa volta, però, è andato vicino al colpo grosso proprio in uno dei ME più importanti al mondo. Ha resistito fino al livello 32, in alcune fasi rimanendo nella parte alta del count, poi ha perso metà stack a favore di Angelov con un flush draw rimasto incompleto. Poco dopo è arrivata l’eliminazione al 4° posto per €337.900, di gran lunga il suo miglior risultato finora.
Questo è il payout del final table a 6:
- 1- Aleksandr Shevliakov, Russia, €1.000.000
- 2 – Amir Kokhestani, Ukraine, €615.000
- 3 – Boris Angelov, Bulgaria, €439.200
- 4 – Enrico Coppola, Italy, €337.900
- 5 – Mariusz Golinski, Poland, €259.900
- 6 – Jamil Wakil, Canada, €199.750
HIGHLIGHTS DEL FINAL DAY
Il final table 6-handed è stato in parte condizionato da una controversia verificatasi nel primo livello tra Jamil Wakil e Aleksandr Shevliakov. Il canadese ha accusato il russo di angle shooting.
Wakil rilancia a 270.000 da under the gun. L’azione arriva a Shevliakov il quale, girato di spalle al tavolo per sorseggiare il suo tè, non si è accorto del rilancio e annuncia 350.000 chips, cioè una cifra inferiore al rilancio minimo. Interviene il floorman per indicare a Shevliakov di alzare il raise a 420.000. Il russo obbedisce ma Wakil protesta perché vuole che venga comminata a Shevliakov una penalità per angle shooting. Alla fine, forse anche per agitazione, il canadese annuncia l’all-in per 3.895.000 con QJ ma trova Shevliakov pronto al call con Asso-Kappa suited. Il board è liscio e Jamil Wakil lascia il torneo.
Angle shooting o vera distrazione di Shevliakov? Ne parleremo in un altro articolo, ma fatto sta che il russo passa al comando. Viene temporaneamente raggiunto da Angelov che fa un grande hero call al river proprio sul di lui. Poi, però, il bulgaro perde i pezzi contro Kokhestani, Golinksi e Coppola. Rimasto con 1,6 milioni, Boris Angelov torna in partita grazie a due double-up ravvicinati.