
Simone Inzaghi, allenatore dell’Inter, ha parlato in conferenza stampa in vista della finale di Champions contro il PSG.
A Istanbul eravate sfavoriti, ora si dice 50-50.
“Di differente rispetto a due anni fa c’è l’esperienza nella preparazione, nel come arrivare alla finale. Sappiamo che ogni partita è storia a sé, abbiamo cercato di curare tutti i dettagli con grandissima cura. I ragazzi sono tutti disponibili e quest’anno in 59 gare in tre partite li ho avuti tutti e 23 disponibili come lo sono domani. È importante poter contare su tutti i giocatori, scelti e condivisi, che sono fiero di allenare”.
Può essere la chiusura perfetta di un ciclo?
“Sul futuro rispondo ora. C’è una finale di Champions domani, poi ci incontreremo e parleremo, con in testa il bene dell’Inter. Io posso parlare delle mie sensazioni, c’è una grandissima emozione in ogni partita di Champions. Poi la finale l’abbiamo meritata giocando contro grandi squadre, domani ci manca l’ultimo passo e cercheremo di farlo come hanno sempre fatto questi ragazzi”.
Luis Alberto ha detto che siete sottovalutati.
“È un giocatore che mi ha dato grandissime soddisfazioni, per il resto non lo so: posso solo dire che questo gruppo ha dato tantissimo in questi quattro anni, vincendo tanto e perdendo qualche volta come può accadere. Però in campo abbiamo sempre messo tutto quello che avevamo, siamo molto orgogliosi di poter rappresentare l’Inter e lo faremo anche domani nell’ultimo atto della finale di Champions, una competizione che da bambino sognavo di giocare: non ce l’ho fatta da calciatore, grazie a questi calciatori l’ho già vissuta due volte come allenatore”.
Come cambia l’approccio dato che vi considerano alla pari? E quale sarà l’ultima cosa che dirà domani alla squadra?
“Dipende da cosa mi dirà il mio cuore, ogni partita fa storia a sé: in campo non vanno il monte ingaggi o il fatturato, ma giocatori che sanno che dovranno essere molto attenti ai particolari. Sappiamo che le finali si decidono sugli episodi, due anni fa eravamo considerati sfavoriti e il campo ha detto che abbiamo giocato alla pari, che forse avremmo meritato qualcosa in più nonostante avessimo di fronte la squadra più forte al mondo”.
Come ha curato il lato psicologico di questa settimana?
“Il lato psicologico è importante, abbiamo lavorato nel migliore dei modi, lasciando da parte la delusione. I giocatori sono tutti a disposizione, poi toccherà a me scegliere e ho sempre qualche dubbio”.
Avete una squadra molto esperta, qual è il piano di gioco migliore?
“Un allenatore prova sempre a giocare la partita nella sua testa, poi sappiamo che può non andare come la immagini. Affrontiamo la squadra prima in Europa per possesso palla. Dovremo giocare bene tecnicamente, dovremo cercare di avere un buon palleggio per cercare di togliere il più possibile palla al PSG”.
Come sta Pavard?
“Sta bene, ha fatto dei buoni allenamenti e le sensazioni sono positive: manca ancora l’allenamento di oggi e il risveglio muscolare di domattina. Se sta bene giocherà”.
Che influenza ha un capitano come Lautaro?
“Ho voluto con me Lautaro e Barella oggi, sono il capitano e il vice. Sono i due giocatori che sono importantissimi per me, per tutta la squadra”.
La parole d’ordine è consapevolezza?
“Corsa, aggressione, lucidità. Se ne potrebbero aggiungere tantissime, ci vorrà tutto per vincere una partita così, insieme ai dettagli che stiamo cercando di curare nel miglior modo possibile”.






