Il suo Roland Garros si è chiuso contro un avversario che lotta per lo Slam. Ma Flavio Cobolli può uscire a testa alta per il salto spaventoso che sta compiendo.
Sullo Chatrier, il 23enne romano ha ceduto a Alexander Zverev con il punteggio di 6-2 7-6 6-1, lasciando la scena a uno dei grandi favoriti del torneo. Eppure, quel secondo set combattuto fino al tie-break è stato il segnale di una crescita che ormai non si può più ignorare. Cobolli non è più solo una promessa: è un progetto serio, con fondamenta solide. Reduce dalla vittoria nel torneo ATP 500 di Amburgo, Flavio è approdato a Parigi con la consapevolezza di potersela giocare con chiunque.

Ha superato i primi due turni con maturità e solidità, confermando i progressi evidenti negli ultimi mesi. Ma contro Zverev, la differenza è venuta a galla in modo netto. Una superiorità fisica, tecnica e tattica che ha fatto emergere tutti quei dettagli che separano i buoni giocatori dai campioni. Cobolli però ha il tempo dalla sua. Ha gamba, testa, fame. Il suo gioco si sta strutturando giorno dopo giorno. E il fatto che sia uscito al terzo turno da uno Slam con qualche rammarico è già, di per sé, una piccola rivoluzione. Il cammino è tracciato e ora, secondo Panatta, bisogna solo accelerare.
Cobolli eliminato, ma Panatta è fiducioso: “Top 10 entro un paio d’anni”
A sottolineare i margini di crescita di Cobolli è stato Adriano Panatta, voce autorevole e schietta del tennis italiano. Durante il podcast “La telefonata”, l’ex vincitore del Roland Garros ha speso parole chiare: “Flavio gioca bene ed è un bravo ragazzo. Però per arrivare in alto deve fare ancora un piccolo salto, è ancora lontano dai livelli di Zverev”. Secondo Panatta, ciò che manca a Cobolli non è il talento, bensì la completezza. Flavio secondo me potrebbe entrare in Top10 entro un paio d’anni ma deve migliorare un po’ di più l’aspetto tattico e anche il servizio visto che non cerca mai l’ace ma il kick – ha analizzato l’ex tennista azzurro.

In un tennis moderno dove ogni dettaglio fa la differenza, la varietà nei colpi e la capacità di spezzare il ritmo sono elementi chiave. E proprio su questi aspetti Cobolli deve ancora lavorare. Panatta però non risparmia un elogio importante alla condizione atletica del romano: “Ha la gamba da giocatore di calcio, fisicamente è molto preparato e mentalmente è maturato. Vedrai quante soddisfazioni ci darà nei prossimi due anni”. Una previsione che non suona come un augurio, ma come una certezza da leggenda.






