Per Jannik Sinner è un periodo particolare e a Parigi viene fuori un aspetto che forse in pochi sapevano: è una vera sorpresa
I risultati sono sotto gli occhi di tutti: Jannik Sinner è tornato dopo tre mesi di sospensione ed ha ripreso da dove aveva interrotto come se nulla fosse successo.

Merito di un talento che non ha eguali nel tennis di oggi, ma anche di una forza mentale che non si riscontra in nessun altro giocatore attualmente in attività. Sinner fa proprio della ‘testa’ la sua grande forza: la capacità di giocare come se quello che stesse accadendo intorno a lui non lo toccasse minimamente.
Ha fatto così nell’ultimo anno ed è stato proprio grazie a questa dote naturale che è riuscito a sopravvivere sportivamente ad un periodo più che difficile. Il caso clostebol non lo ha toccato minimamente in campo e questo è potuto succedere soltanto grazie alla forza mentale e caratteriale del 23enne di San Candido, capace di vincere due Slam proprio mentre infuriava la tempesta.
Ma Sinner non è soltanto un ragazzo capace di farsi scivolare addosso tutto quello che gli succede intorno, è anche altro e quello che rivela il suo coach Darren Cahill a Tennisitaliano.it è una vera sorpresa.
Sinner, Cahill svela il ‘segreto’: “Non so se riuscite ad apprezzarlo”
L’allenatore è destinato a lasciare Sinner alla fine di questa stagione, ma intanto continua ad accompagnarlo nei suoi successi nel circuito.

Nel corso dell’intervista il coach australiano svela qual è stata la caratteristica che più lo ha sorpreso: “È stata la sua personalità. Non lo conoscevo bene prima di lavorare con lui, ma ha un gran senso dell’umorismo – racconta Cahill –. Non so se riuscite ad apprezzarlo, ma è un ragazzo molto divertente, umile, come i suoi genitori“.
A vederlo in campo sembrerebbe tutt’altro, ma Sinner sa anche come ridere della vita: “Prende il tennis molto seriamente – continua l’allenatore – , ma sa anche divertirsi e godersi la vita“. Uno step importante è la consapevolezza che non si riduce tutto al tennis: “Capisce che è solo una componente della sua vita, che occupa una fase limitata, fino ai trent’anni. Dopo ci saranno cose ancora più importanti“.
Ed è proprio grazie a questa consapevolezza che, secondo Cahilli, è riuscito a gestire tutto così bene nell’ultimo anno: “Riesce a mettere le cose in prospettiva. A 23 anni è maturo, ha la testa a posto. Sa godersi la vita – conclude – ma ha le giuste priorità“.






