Potrebbe essere il momento del grande ritorno per The Hammer. Se il fisico lo assiste, è la volta buona.
Il tennis italiano sta vivendo una delle sue migliori epoche da decenni a questa parte. Abbiamo il campione Jannik Sinner, in grado di vincere praticamente tutto ciò che si poteva portare a casa nel giro di un paio d’anni, sconfitto di misura al Roland Garros da Alcaraz – ma consideriamo anche il suo rientro dopo tre mesi di stop per il caso Clostebol che lo hanno condizionato – ma non solo; tra i grandi del tennis italiano, anche nomi come Musetti e Berrettini.

Proprio “The Hammer”, tennista noto per la sua potenza, fa i conti con un momento cruciale per la propria carriera. Se è vero che Matteo Berrettini ha caratteristiche tecniche impressionanti, una grande abilità quando gioca sull’erba e in generale qualità che gli esperti ritengono superiori anche ai top della sua categoria, c’è anche un lato meno brillante della medaglia.
Negli ultimi anni Berrettini, vuoi per una fragilità fisica insita, vuoi per una preparazione non eccellente, vuoi per pura sfortuna ha fatto i conti con una serie di infortuni devastanti che gli hanno precluso l’accesso al Roland Garros per ben quattro anni di fila. Una serie di “acciacchi” che ora vanno risolti. Perché davanti a lui c’è una grande opportunità.
La grande occasione per Matteo
Gli ultimi due anni di Berrettini sono stati molto duri dal punto di vista fisico. Il 2023 è stato sicuramente il peggiore dato che nell’ordine, The Hammer si è infortunato al polpaccio, agli addominali, alla caviglia e di nuovo al piede. Strascichi di quell’infortunio maledetto all’addome che continua a dargli noie gli sono costati il Roland Garros pure quest’anno, dove avrebbe potuto fare bene.

Ora però Berrettini potrebbe finalmente riscattarsi nel tempio dello sport. Si parla di Wimbledon, un territorio che The Hammer potrebbe dominare visto anche il tabellone che si trova davanti. Avversari di tutto rispetto e molto tecnici, certo, ma alla sua portata: nell’ordine, in caso di passaggio del turno, Matteo si troverà davanti il polacco Kamil Majchrzak, il vincitore tra l’insidioso Henry Searle o l’americano Ethan Quinn.
Solo dagli ottavi in poi, inizierebbero i nomi davvero difficili da battere ma comunque alla portata dell’italiano: Zverev, Cerundolo, Khachanov, Friz o Medvedev e, il più pericoloso di tutti, Alcaraz. Il sogno è ovviamente una finale tutta tricolore contro Sinner. Ce la farà? Se il fisico regge, questa potrebbe essere la grande chance di Berrettini di giocarsi un grande titolo, in barba alla sfortuna e alle difficoltà.






