La vita quotidiana a Wimbledon, pur nel fulgore di uno dei tornei più prestigiosi al mondo, non è certo quella da copertina che immaginiamo.
Il circolo dell’All England non offre tutele esclusive o fasti hollywoodiani: a farla da padrone restano disciplina, gestione dei ritmi e adattamento a una routine lontana dalle comodità di casa. Jannik Sinner ha spazzato via Pedro Martinez con un netto 6‑1, 6‑3, 6‑1, raggiungendo gli ottavi: un risultato netto, ma che non cancella l’impatto della vita in trasferta. Le stanze d’albergo, i pasti standardizzati, i momenti liberi in giro per le courts: per uno che ha abituato i fan a spicchi epici in campo, c’è chi fatica a immaginare che dopo scambi da cineteca si ritrovi a cenare una semplice fettina e un piatto di pasta.

A Wimbledon, dopo la vittoria, non si brindano champagne, ma si commenta la partita mentre si aspetta che la carne si scaldi sul piatto. A volte è proprio Sinner a impugnare la padella: con pasta e bistecca alla piastra, “siamo sopravvissuti”, ha detto, tra una battuta e l’altra, lasciando intendere che, anche nel tempio dell’erba, conta sapersi semplificare la vita quando fuori il giudizio è duro e inclemente.
Semplicità e “italianità”, Sinner costretto a…cucinare
La ricetta funziona a casa di Jannik Sinner, che ha svelato un altro bravo chef di Wimbledon: Simone Vangozzi. Nella gestione quotidiana, sembra sia lui a tenere le redini dei fornelli. A casa sta cucinando spesso Simone – ha raccontato il campione – io a volte gli dò una mano, ma sono piatti molto semplici. Ieri però ho cucinato io: un po’ di carne, un po’ di pasta. Stiamo sul semplice, per essere sicuri che siano mangiabili i nostri piatti, sopravviviamo. Un discorso spiazzante nel contesto ostentato del torneo londinese, ma indicativo di quanto la disciplina fuori dal campo conti tanto quanto quella dentro.

Da questo messaggio merge una consapevolezza professionale: il ruolo della routine, dell’equilibrio mentale e della concretezza può fare la differenza. Per un atleta così abituato alle luci del tennis che contano, respirare aria frugale in cucina rappresenta un piccolo baluardo di normalità. L’ironia che ha sempre contraddistinto il team Sinner, ha strappato un sorriso persino al difficile pubblico britannico. Aria di distensione, dopo la recente separazione da Panichi e Badio, soprattutto in vista di un altro addio che probabilmente farà più male, quello di Cahill. Tra una spadellata e l’altra, il campione altoatesino è a un passo dai quarti di finale, momento in cui pareggerà i conti con i punti accumulati lo scorso anno.






