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La minaccia sconvolge il campione NBA: “Ti taglio le dita”

Una minaccia agghiacciante, un gelo che supera il parquet: “ti taglio le dita” è solo l’inizio del dramma per un campione NBA.

L’estate non porta solo trasferimenti e amichevoli: quando il palcoscenico del professionismo s’infittisce, a volte emergono drammi personali che sconvolgono anche il tifoso più navigato.

Campione NBA minacciato
NBA sotto choc per la macabra minaccia al campione (Foto Instagram – sportitalia.it)

E l’ultimo caso riguarda il mondo NBA, dove uno dei giocatori più controversi e discussi del panorama, ex stella dei Rockets e ora ai Phoenix Suns, ha rivelato di aver vissuto un incubo. Il camione ha deciso di uscire allo scoperto parlando del dramma in cui si trova.

Campione NBA sotto choc per la minaccia subita

Ormai non è solo la rabbia in campo a far parlare di lui, ma ora anche un contesto personale spaventoso. Brooks, infatti, accusa Andrews di aver scatenato un’aggressione psicologica senza precedenti, composta da messaggi pieni d’odio, incursioni nei suoi account privati, danni alla sua proprietà e, soprattutto, minacce dirette alla sua carriera. La frase ripresa nei documenti ufficiali, nella loro gravità, supera ogni immaginazione: “farò in modo che qualcuno ti tagli ogni singolo dito… così non potrai mai più giocare a basket”, avrebbe scritto la donna secondo Brooks, insieme ad altre frasi che attaccano la sua dignità e quella della madre dello sportivo.

Questa non è solo una minaccia fisica, ma un attacco diretto a ciò che definisce la sua identità, la sua vita e la sua passione. Senza ombra di dubbio, provocare paura su ciò che rende Dillon Brooks ciò che è – un atleta capace di difendere il parquet con ferocia – ha un peso simbolico devastante. Il timore non è solo per la sua persona, ma per la sua stessa carriera.

Dillon Brooks perseguitato
Dillon Brooks minacciato del taglio delle dita (Foto IG @dillonbrooks24 – sportitalia.it)

E il fatto che l’ex abbia usato alterazioni informatiche dell’account di co‑genitorialità OurFamilyWizard per inviare messaggi e farli sembrare suoi aggrava ulteriormente la situazione, rendendo ancora più inquietante il quadro generale.

In più, Brooks racconta atti di vandalismo verso la sua casa e un’escalation comportamentale che si è verificata sin dalle prime fasi del loro rapporto, culminando in una battaglia legale dai contorni sempre più torbidi. Già nel 2024 Heather Andrews aveva presentato un proprio ordine restrittivo contro di lui, ma ora la controffensiva è ufficiale e implacabile, con il giudizio del tribunale fissato verso la fine di luglio.

È tutto amplificato dal momento professionale turbolento di Brooks: poche settimane fa è stato protagonista di un clamoroso scambio che lo ha portato ai Phoenix Suns in una mega-operazione che ha coinvolto Kevin Durant. Un passaggio storico, che avrebbe dovuto segnare una svolta; invece, la realtà personale rischia di oscurare anche il possibile boom sportivo.

Però l’orrore non è mai solo nei fatti. È anche nella consapevolezza che ciò che ti definisce, ciò che rende unica la tua esistenza – il talento, la carriera, la passione – può diventare un bersaglio. E chi osa minacciare un campione fino alle sue dita, fino alla radice stessa del gesto atletico, non colpisce solo un corpo, ma l’anima dello sport.

Ora l’attenzione si sposta sulle aule giudiziarie di Los Angeles. E se alla fine Brooks dovesse ottenere giustizia, sarebbe un segnale potente: che anche i gladiatori possono fermarsi, che anche chi urla più forte in campo, è umano. Ma intanto resta l’angoscia. Perché quando chi viene minacciato vede il proprio futuro amputato, anche l’aria diventa più pesante.

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