Il campo centrale di Wimbledon ha vissuto una delle sue giornate più emblematiche, testimoniando il passaggio di consegne tra una leggenda e il futuro del tennis mondiale.
Jannik Sinner, con una prestazione solida e priva di sbavature, ha superato in tre set Novak Djokovic, mettendo a segno un successo che va oltre il risultato. Il punteggio di 6‑3, 6‑3, 6‑4 racconta solo in parte l’andamento di un match che ha evidenziato due stati di forma profondamente diversi. Il serbo ha lottato, ha cercato di contenere la pressione con esperienza e colpi di classe, ma ha dovuto fare i conti con un fisico che comincia a chiedere il conto.

Richieste di interventi medici, movimenti meno fluidi del solito e un’intensità difficile da mantenere contro un avversario giovane, brillante e determinato come Sinner. Il numero uno al mondo ha approfittato di ogni minimo calo, imponendo ritmo e profondità nei momenti decisivi. Ora lo attende Carlos Alcaraz per una finale da sogno, l’ennesima sfida tra i due comandanti della classifica che Wimbledon ha saputo regalare al tennis.
Djokovic: “Wimbledon non sarà il mio ultimo capitolo”
Al termine della sfida, Novak Djokovic si è presentato in conferenza stampa con il consueto aplomb e una consapevolezza nuova. Le sue parole sono state misurate, cariche di rispetto per l’avversario e di onestà nei confronti di se stesso. Ha ammesso senza remore quanto stia diventando difficile affrontare certi impegni fisici a 38 anni: giocare cinque match in un torneo dello Slam comporta una fatica che ora pesa più di quanto fosse in passato. Tuttavia, il campione serbo ha smentito con decisione ogni ipotesi di ritiro imminente. Non ha alcuna intenzione di salutare il tennis, tantomeno Wimbledon, che resta uno dei palcoscenici a cui è più legato.

Ho avuto una carriera incredibile, ma cercherò di dare il massimo di quello che mi rimane – ha dichiarato il serbo – Se anche fossi stato perfettamente in forma non credo avrei avuto molte chance, ma ne avrei avute. Djokovic ha poi lanciato un augurio sportivo a Sinner, auspicando che l’azzurro possa sollevare il trofeo e battere la sua bestia nera spagnola, anche se ha ammesso di vedere leggermente favorito Alcaraz. Il serbo, con lucidità, ha riconosciuto i propri limiti attuali ma non ha mostrato alcuna intenzione di cedere il passo senza combattere. La sua carriera, già leggendaria, ha ancora qualche pagina da scrivere. E il Centre Court, almeno per un altro anno, potrà godere ancora del suo carisma.






