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Sinner e Federer alleati, sono guai per Alcaraz

In un’edizione di Wimbledon all’insegna del duello generazionale, Jannik Sinner ha conquistato la sua terza finale stagionale Carlos Alcaraz.

L’altoatesino ha raggiunto questo traguardo grazie a una prova monumentale nei quarti contro Novak Djokovic, dominando in lungo e in largo e guadagnando ben 900 punti in classifica ATP, consolidando così la sua posizione di numero1 del mondo. Il percorso di Sinner a Wimbledon è stato un mix di talento, compostezza e determinazione: ha gestito gli scambi con freddezza, ha mantenuto la calma quando la luce sul Centre Court creava complicazioni, e ha dimostrato una maturità che lo avvicina ai campioni del passato.

Carlos Alcaraz
Sinner e Federer alleati, sono guai per Alcaraz – Sportitalia.it (screen Youtube)

Questo risultato non solo lo ha portato a disputare la quarta finale Slam consecutiva, ma lo innalza a un livello di riconoscimento che lo mette in fila dietro colossi come Nadal, Djokovic e Federer, diventando – al momento – il giocatore più giovane nell’era Open a centrare questo tipo di record. La finale con Alcaraz, suo tredicesimo incrocio stagionale, si è rivelata un evento di straordinario valore tecnico e psicologico. I due hanno già dimostrato di essere i dominatori in campo: uno per la solidità mentale e la potenza controllata, l’altro per abilità in allungo e creatività offensiva. Il loro confronto a Wimbledon ha rappresentato dunque il climax di una stagione di alto livello, con la prestigiosa erba londinese a fare da teatro perfetto per un confronto tra due veri mostri sacri. Situazione in cui il risultato finale è contato veramente poco…ma il comportamento un po’ di più.

Sinner e Alcaraz, due modi di pensare totalmente diversi

In un tennis moderno dove l’energia in campo sembra diventare sempre più centrale, Sinner si è distinto per una compostezza da fuoriclasse zen. Il giornalista Massimiliano Ambesi ha evidentemente apprezzato questo aspetto, sottolineando che, mentre Alcaraz e altri protagonisti incanalano tensioni ed emozioni attraverso urla o gestualità forti, la personalità di Sinner ricorda la sobrietà e l’eleganza di Roger Federer. Vale un po’ per tutti, sia per Fonseca che per Alcaraz – ha getto Ambesi –  Sei figlio di una realtà sociale in cui sei cresciuto… Sinner si distingue perché ha un atteggiamento diverso, che in qualche modo ricorda Federer. Molti apprezzano. È una questione di avere senso della misura: se fai un urlo pronunciato continuamente diventa fastidioso.

Alcaraz e Sinner
Sinner e Alcaraz, due modi di pensare totalmente diversi  – Sportitalia.it (screen Youtube)

Le esultanze vigorose in risposta a un errore avversario rischiano di urtare chi predilige rispetto e fair play. Qui Sinner traccia una linea diversa: l’esuberanza sì, ma misurata, senza indulgere nel troppo. Un approccio che riflette maturità, intelligenza tattica e attenzione all’immagine, oltre che al risultato, frutto di una preparazione culturale evidentemente diversa. Questa differenza di stile diventa un elemento distintivo in ogni scontro tra i due: perché questa non è solo una partita tra campioni, ma una sfida tra modi opposti di interpretare lo sport. Da una parte l’irruenza e la grinta – tipiche di Alcaraz, elettrizzante e appassionato; dall’altra la statura di Sinner, che punta sulla concentrazione, la tecnica e un’eleganza sobria che disdegna persino troppe attenzioni.

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