Non si può mai smettere di sognare e di credere nei propri mezzi. Gli obiettivi prefissati nel corso dell’esistenza umana possono essere raggiunti con grande caparbietà. La parabola di Alessio Lisci è una storia bellissima da raccontare.
All’alba dei 40 anni (li compirà a novembre) è sbarcato da protagonista nella Liga, allenando l’Osasuna. Un tecnico che, in Italia, aveva guidato solamente formazioni dilettantistiche e i Pulcini della Lazio. Adesso ha trovato la sua dimensione in Spagna, addirittura nella massima serie.
Un viaggio può cambiare la vita
I greci lo chiamavano “Nostos” il viaggio. Un percorso di emozioni interiori e di cambiamenti morfologici che regala sicuramente sorpresa. A Lisci ha cambiato la vita: una borsa di studio, con l’Erasmus, l’ha portato a vivere nella penisola iberica, a Valencia. Dovevano essere pochi mesi, gli hanno stravolto l’esistenza. Da commerciante di prodotti alimentari, all’esperienza con il Levante, dove si mette in luce nelle giovanili, nelle quali svolge un ruolo determinante per la formazione tecnica.

La scalata fino alla Liga (non senza difficoltà)
Una escalation che lo porta a salire di categoria: viene promosso da allenatore della prima Squadra del Levante nel 2021. Anche in Segunda Division, con il Mirandes, si rende grande protagonista, sfiorando una clamorosa promozione nella massima serie. Alla Gazzetta dello Sport raccontò che, in Spagna, per far quadrare i conti nella nuova vita vendeva prodotti alimentari: “I primi due anni mi mantenevo vendendo prodotti alimentari nostrani ai ristoranti italiani di Valencia”. Adesso si è guadagnato il ritorno in Liga, questa volta con l’Osasuna: ha firmato un contratto con la società rojilla fino al 30 giugno 2027. L’obiettivo è lo stesso di sempre: lavorare con una fame infinita. D’altronde i sogni si realizzano con la costanza di chi non molla di un centimetro. E Lisci conosce a menadito i sacrifici di questi passaggi.






