Jannik Sinner ha scritto il suo nome nella storia del tennis mondiale con una vittoria indiscussa a Wimbledon 2025 che lo ha portato sul tetto del mondo.
Un’impresa che va ben oltre il titolo: il classe 2001 ha dimostrato di essere un autentico gigante sull’erba, confermando le straordinarie prestazioni già viste durante la stagione nei tornei di Parigi e Roma. Con un tennis potente, preciso e mentalmente solido, l’italiano ha messo in fila uno dopo l’altro avversari di rilievo prima di arrivare al match decisivo contro Carlos Alcaraz. In semifinale Sinner ha lasciato alle spalle Novak Djokovic con un secco 3‑0, dominando senza indugi e sfatando il tabù del Centre Court. Nella finale contro Alcaraz, il punteggio di 4‑6, 6‑4, 6‑4, 6‑4 racconta di un approccio di grande maturità: perso il primo set, Jannik ha cambiato marcia e mostrato sangue freddo nei momenti topici.

Il torneo, cammino perfetto, ha garantito un balzo significativo in classifica ATP: 12030 punti guadagnati in totale, consolidamento al vertice e un posto tra i grandi del tennis moderno. Il successo a Wimbledon eleva Sinner a una dimensione nuova, confermandolo come primo italiano a conquistare lo Slam londinese. Un risultato che restituisce dignità al tennis azzurro e lo proietta tra i più forti della storia, a definitivamente adatto al confronto con mostri sacri come Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic. Lo spessore tecnico e mentale evidenziati sulle superfici più nobili del tennis rende Jannik un protagonista assoluto del circuito, nonostante questo però, l’altoatesino ha avuto un momento di difficoltà…particolare.
Sinner si affida a Parnell: come si parla a una Principessa?
Il trionfo sarebbe stato memorabile anche senza il curioso retroscena diplomatico che lo ha accompagnato. Sul palco del Centre Court, Sinner è stato inevitabilmente al centro di un momento carico di etichetta istituzionale. Prima della cerimonia di premiazione, infatti, l’altoatesino si è avvicinato a Denise Parnell, la capo arbitro di Wimbledon, con una domanda che testimonia grande precisione e rispetto delle regole di protocollo. Voleva sapere come doveva rivolgersi correttamente a Sua Altezza Reale, la Principessa Kate, patrona del torneo, per non incappare in alcun errore formale. Il gesto ha colpito per la cura con cui Sinner ha voluto interpretare il momento: in un contesto eminentemente agonistico, ha dimostrato sensibilità per gli aspetti simbolici del torneo.

Denise Parnell gli ha fornito le indicazioni necessarie su come rivolgersi alla Royal Family, dopodiché il campione ha potuto ricevere la coppa con eleganza e la giusta compostezza. Subito dopo la consegna, c’è stato anche il saluto ufficiale alla famiglia reale: il Principe William, accompagnato dai figli George e Charlotte, ha scambiato qualche parola con il campione italiano. Secondo alcune immagini, Sinner ha raccontato certi momenti della partita ai giovani – gesto spontaneo e umano che ha aggiunto un tocco di calore alla cerimonia istituzionale. Questo piccolo, curioso retroscena ha messo in luce il profilo umano di Jannik: un atleta che non si limita alla perfezione tecnica, ma dimostra rispetto delle tradizioni, cura dei dettagli e discernimento nei momenti in cui la competizione si fonde con la sacralità delle istituzioni sportive e culturali.






