Doccia fredda per Jannik Sinner, purtroppo è arrivata la conferma e non c’è più nulla da fare, dovrà rinunciare.
Per Jannik Sinner non è certo il tipo di notizia che si spera di ricevere a metà estate, quando la testa è già rivolta ai prossimi tornei e la voglia di tornare in campo e trionfare ancora è tanta. E invece, purtroppo per il campione altoatesino, è arrivata la conferma ufficiale.

Una vera e propria stangata che pesa, eccome se pesa, non solo sul piano sportivo, ma anche su quello economico. Di cosa si tratta? Non di un infortunio, e nemmeno di una sconfitta inaspettata. Ma di un’esclusione che fa rumore.
Arriva l’esclusione per Jannik Sinner
L’esclusione toglie a Sinner la possibilità di accedere a uno dei premi più ambiti dell’intero circuito ATP: il Bonus Pool. Un sistema che, a fine stagione, distribuisce ben 21 milioni di dollari tra i 30 tennisti più costanti dell’anno, in base ai risultati conquistati nei tornei Masters 1000 e alle Nitto ATP Finals. Insomma, una ricompensa per chi non solo vince, ma riesce a mantenere alto il livello durante tutta la stagione.
Sinner, però, non ci sarà. E la causa non è legata a una questione tecnica o al rendimento in calo, tutt’altro. Il problema sta altrove, più precisamente nel regolamento. Per poter accedere al Bonus Pool, infatti, è obbligatorio prendere parte ad almeno sei dei nove Masters 1000 “obbligatori” nel corso della stagione. E Jannik, per una serie di vicende ormai ben note, ha già dovuto rinunciare a tre di questi tornei fondamentali: Indian Wells, Miami e Madrid. Le assenze erano legate alla controversa vicenda del Clostebol, che ha comportato una squalifica temporanea e una gestione dell’immagine tutt’altro che semplice.

Fino a qui, comunque, le possibilità di restare in corsa per il bonus c’erano ancora. Ma l’assenza da Toronto — già annunciata — cambia completamente lo scenario: con questo forfait, Sinner arriva a quattro Masters 1000 saltati. E questo significa, senza ombra di dubbio, l’esclusione automatica dal Bonus Pool. Niente più margine, niente più appelli. Le regole parlano chiaro e non fanno eccezioni nemmeno per chi, come lui, ha dimostrato di essere tra i migliori al mondo.
Si tratta di una perdita non trascurabile, sia in termini di prestigio sia — è inutile girarci attorno — di denaro. Perché con i numeri che Sinner ha messo insieme in questi ultimi mesi, la sua quota di fine anno sarebbe potuta essere davvero importante. Parliamo di centinaia di migliaia di dollari, forse anche di più, a seconda dei risultati nei tornei rimasti.
Certo, Jannik non è tipo da piangersi addosso. La sua forza è sempre stata quella di guardare avanti, lavorare duro e lasciarsi alle spalle ciò che non si può cambiare. Però questa esclusione pesa, eccome se pesa. Soprattutto perché arriva in un momento in cui sembrava tutto finalmente tornato al suo posto, con la squalifica alle spalle e la vittoria a Wimbledon.
Ora non resta che concentrarsi sui tornei che verranno, a partire dallo US Open e dalla parte finale della stagione sul cemento. Il campo, alla fine, è sempre l’unico giudice che conta davvero. Ma sapere che, per quest’anno, il Bonus Pool è già fuori portata, è una di quelle notizie che non si digeriscono facilmente.






