Home » Tennis » Doping Sinner, annuncio choc: non è uno scherzo

Doping Sinner, annuncio choc: non è uno scherzo

Jannik Sinner, fresco trionfatore a Wimbledon, si gode le meritate vacanze mentre torna a far discutere il caso di doping.

Per Sinner, infatti, mentre il sole dell’estate accarezza i suoi giorni di pausa, i riflettori del tennis — e non solo — si riaccendono su una vicenda che aveva già fatto tremare il mondo dello sport. Il caso Clostebol torna a far parlare di sé.

Sinner si riparla di doping
Jannik Sinner torna a far parlare di sè per il caso Clostebol (Foto Instagram – sportitalia.it)

Un fantasma che, senza ombra di dubbio, nessun campione vorrebbe rivedere comparire all’orizzonte, soprattutto adesso che Jannik è in cima al ranking ATP e ha dimostrato, col trofeo più ambito sull’erba di Wimbledon tra le mani, di essere non solo un talento ma anche un simbolo di solidità e professionalità.

Sinner e Clostebol perché si ritorna a parlare di doping

Da qualche ora qualcosa è cambiato. O meglio, qualcosa è tornato. Il nome di Umberto Ferrara, ad esempio. Preparatore atletico con oltre trent’anni di esperienza, bolognese, 55 anni, uno che nel mondo del tennis è considerato un riferimento assoluto per serietà e competenza. È stato proprio lui, fino al 2024, a seguire con attenzione maniacale la preparazione fisica di Sinner, fin dai tempi in cui il talento altoatesino cominciava a imporsi nel circuito maggiore.

Poi ci fu il buio. O almeno, l’ombra. L’episodio del Clostebol, il principio attivo che risultò presente in tracce nel corpo di Sinner dopo un controllo antidoping a sorpresa. Una contaminazione, così fu classificata, che non coinvolse in modo diretto alcuna condotta dolosa da parte dell’atleta o del suo team. Eppure, l’onda mediatica fu devastante. Tre mesi di squalifica, tanti dubbi, mille domande. E soprattutto una scelta drastica da parte di Jannik: tagliare i ponti con chi si era occupato di lui fino a quel momento dal punto di vista fisico.

Sinner richiama Ferrara
Sinner richiama Umberto Ferrara nel suo staff (Foto Instagram – sportitalia.it)

Ferrara uscì di scena, insieme al fisioterapista Giacomo Naldi, in un momento in cui ogni gesto era passato al setaccio, ogni parola pesata. Fu un periodo complicato, che Sinner superò come meglio non poteva: tornando in campo con rabbia, determinazione e soprattutto con risultati straordinari. Vittorie, finali, la conquista del numero uno del mondo e infine Wimbledon, dove ha dimostrato che nulla, nemmeno lo scandalo più ingombrante, può scalfire la solidità di un vero campione.

Eppure, è proprio ora che la figura di Ferrara riappare nel team di Sinner. Una decisione che ha stupito qualcuno, fatto riflettere molti e che, inevitabilmente, ha riaperto il dibattito sul passato recente dell’atleta. Perché richiamare chi c’era nel momento più oscuro? Perché riallacciare il rapporto con chi, seppur involontariamente, era presente in quella fase così delicata?

Secondo fonti vicine al team, si tratta di una scelta di fiducia. Umberto Ferrara non è stato mai sfiorato da accuse formali e, anzi, è sempre stato considerato un professionista esemplare. Jannik ha voluto ristabilire un equilibrio che conosceva bene, tornare a una routine che gli aveva dato stabilità e forza. Il Clostebol, in tutto questo, è rimasto un episodio sfortunato, un incidente di percorso sul quale si è già detto e scritto tutto.

Ma, si sa, il tennis — come la memoria collettiva — ha tempi lunghi. E quando si parla del numero uno al mondo, ogni dettaglio torna sotto la lente. Anche se, a oggi, Sinner continua a essere solo ciò che merita: un campione che ha vinto tutto senza mai piegarsi, nemmeno sotto il peso del sospetto.

Change privacy settings
×