Arriva un annuncio sconvolgente per Sinner e Alcaraz, due campionissimi che si ritrovano a dover fare i conti con un dato agghiacciante.
Prima Jannik Sinner, poi Carlos Alcaraz, e poi ancora Sinner. Così si è scritta, finora, la sceneggiatura perfetta del 2025 del tennis mondiale. Il copione, per quanto non prevedibile nei dettagli, ha avuto una sua logica ferrea: gli Slam non sono più terra di conquista per outsider, ma proprietà privata di due ragazzi che hanno deciso di prendersi tutto. E di farlo, spesso, l’uno contro l’altro. È iniziato tutto in Australia, dove Sinner ha trionfato per la seconda volta consecutiva, scrivendo una pagina nuova nella storia azzurra. Poi è arrivata la parentesi Roland Garros, un torneo che sembrava suo fino all’ultimo, ma che ha visto l’impeto di Alcaraz imporsi in una delle finali più intense degli ultimi anni.
A Wimbledon, infine, è tornato il dominio dell’altoatesino: erba, classe, concentrazione. Un successo che ha rimesso tutto in pari. Ora manca solo Flushing Meadows, l’ultimo Slam dell’anno, il crocevia decisivo per stabilire chi chiuderà il 2025 in cima al mondo. Tutti, appassionati, esperti, ex campioni, parlano già di un possibile quarto atto tra i due, sul cemento americano. E sarebbe una nuova finale da brividi. Ma c’è anche chi si prende la libertà di smorzare l’entusiasmo.
Sinner-Alcaraz, il monito di Thiem: “Non vinceranno tutto”
A mettere un punto interrogativo sul futuro dominio di Sinner e Alcaraz è stato Dominic Thiem, ex numero 3 del mondo e vincitore dello US Open 2020. Intervistato da Cronache di Tennis, l’austriaco ha espresso un’opinione che ha fatto discutere: “Non riusciranno a vincere tutti i tornei del Grande Slam nei prossimi dieci anni. Anche loro possono perdere”. Parole che stonano con il clima generale di entusiasmo, ma che arrivano da chi conosce molto bene la pressione dell’élite del tennis. Thiem ha spiegato che, pur riconoscendo il livello straordinario dei due fuoriclasse – giocano a una velocità incredibile, commettono pochissimi errori e si muovono sempre meglio – non bisogna sottovalutare la concorrenza. Secondo Thiem anche Zverev, Fritz e Draper, nella giornata giusta, possono essere pericolosi – lo abbiamo visto con Dimitrov contro Sinner a Wimbledon.

L’ex campione austriaco ha aggiunto che gli sarebbe piaciuto affrontare Sinner e Alcaraz nel suo momento migliore, perché sarebbe stata una sfida “divertente e combattuta”. Eppure, il senso delle sue parole è chiaro: il tennis non è mai scontato, e ogni era, per quanto brillante, è destinata ad affrontare momenti di flessione. Una riflessione che, forse, fa bene anche agli stessi protagonisti. Perché nella corsa alla leggenda, ogni critica, se costruttiva, può diventare ulteriore benzina. E con gli US Open alle porte, il sipario non è ancora calato: la vera sfida, quella definitiva, potrebbe ancora dover cominciare.






