Jasmine Paolini rischia seriamente di dire addio alla top ten mondiale: una caduta che sarebbe un duro colpo, una catastrofe.
Jasmine Paolini non è più una sorpresa. Il suo nome, fino a poco tempo fa pronunciato con cautela dagli addetti ai lavori, oggi fa parte in pianta stabile dell’élite del tennis mondiale. La tennista toscana, classe 1996, ha conquistato il cuore degli appassionati con un mix di grinta, tenacia e talento puro.

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Non è stato un cammino semplice il suo, anzi. Per anni ha dovuto faticare nell’ombra, tra tornei minori e qualificazioni infinite, ma non ha mai mollato. E ora che si è presa con merito un posto tra le prime dieci giocatrici del mondo, nessuno può dire che non se lo sia guadagnato fino all’ultimo punto.
Paolini crollo in classifica
L’anno della svolta. Finale al Roland Garros, prestazioni solide nei tornei più importanti, una costanza nei risultati che ha fatto impressione anche a chi, inizialmente, non l’aveva inserita tra le protagoniste. Il suo gioco, fatto di variazioni intelligenti, accelerazioni improvvise e una testa sempre concentrata, ha messo in crisi anche le più blasonate. E il pubblico italiano ha finalmente trovato una tennista in grado di competere ai massimi livelli. Però, come spesso accade nello sport, basta un inciampo per rimettere tutto in discussione.

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E Montreal, purtroppo, è stato molto più di un semplice passo falso. L’eliminazione immediata al primo turno del torneo canadese pesa tantissimo. Non tanto per la sconfitta in sé, quanto per le conseguenze che potrebbe avere sul suo ranking. Al momento, Jasmine occupa il nono posto della classifica WTA con 3576 punti. Un traguardo storico, simbolico, che racconta la sua crescita e il suo valore. Ma quella posizione adesso è in pericolo. Subito dietro di lei c’è infatti Emma Navarro, che viaggia forte e che ha già raccolto 3420 punti. Basta un buon risultato della statunitense a Montreal per operare il sorpasso.
Senza ombra di dubbio, un’uscita dalla top ten sarebbe una vera catastrofe, non tanto per l’immagine — che resta solida — quanto per il morale e per la fiducia costruita nei mesi. Restare tra le prime dieci non è solo questione di prestigio: significa testa di serie nei tornei più importanti, miglior gestione dei tabelloni, visibilità, sponsor. È un ecosistema delicato, dove ogni scivolone rischia di costare carissimo. E Jasmine, che ha impiegato anni per arrivare a questo livello, sa bene quanto sia difficile restarci.
Ora tutto dipenderà dai prossimi tornei e dalla sua capacità di reagire. Il talento non manca, la testa nemmeno. Ma serve un immediato cambio di marcia, perché nel circuito femminile nessuno aspetta nessuno. E rientrare nella top ten, una volta usciti, è una scalata ancora più dura della prima volta.






