La stagione di Kimi Antonelli ha preso una piega inaspettata e spiacevole. La paura è entrata in gioco in maniera pesante e il problema in casa Mercedes è piuttosto grave.
La stagione 2025 di Formula 1 si sta rivelando imprevedibile, a tratti inspiegabile. I protagonisti annunciati faticano a mantenere le promesse, le gerarchie sembrano scomposte e il campionato si sta trasformando in una corsa a ostacoli per tutti. A partire dalla Ferrari, dove l’arrivo di Lewis Hamilton – salutato come l’innesto destinato a riportare il Cavallino ai vertici – ha finora generato più domande che risposte.
Nessun podio, performance altalenanti e una difficile convivenza tecnica con la vettura stanno mettendo a dura prova la pazienza dei tifosi e dello stesso pilota britannico. Nemmeno Max Verstappen sembra immune da questo clima di disorientamento. I margini di vantaggio accumulati nelle stagioni precedenti si sono assottigliati fino a diventare un miraggio. Errori di strategia, episodi sfortunati e un rendimento complessivamente meno dominante stanno facendo vacillare la corsa al suo quinto titolo consecutivo, che oggi appare molto più complicata del previsto.

E poi c’è la parabola opposta di Kimi Antonelli. Esaltato nelle prime gare dell’anno per la sua freddezza, il coraggio nei sorpassi e la rapidità nell’adattamento, il giovane talento bolognese sembrava destinato a diventare in fretta il nuovo uomo copertina della Mercedes. Ma da diverse settimane qualcosa si è inceppato. A Spa-Francorchamps, le sue lacrime al termine delle qualifiche hanno raccontato molto più di una sconfitta: hanno mostrato il volto umano di un ragazzo di 18 anni travolto da pressioni enormi, e forse ancora troppo solo dentro quell’abitacolo. La macchina non aiuta, la gestione mediatica della squadra ha lasciato più di qualche perplessità, e il morale è in caduta libera. Sei zeri nelle ultime sette gare pesano come macigni. Il talento non si discute, ma il momento è critico. Serve protezione, serve tempo. E anche qualcuno che abbia il coraggio di difenderlo.
Crisi Antonelli, Rosberg: “È in una spirale un po’ negativa”
A spezzare una lancia in favore di Kimi Antonelli ci ha pensato Nico Rosberg, uno che il mondo della Formula 1 lo conosce da dentro, e che il pilota italiano lo ha visto crescere fin dai tempi della sua Academy kart. Intervenuto a Sky UK, il campione del mondo 2016 ha scelto parole precise: “Kimi è sicuramente un talento generazionale, al livello di Verstappen e Hamilton. Lo ha dimostrato ovunque, dai kart in poi, ma conta anche la forma mentale. Quando ci sono errori di troppo e mancanza di ritmo, inizi a entrare in una spirale un po’ negativa, e lui è proprio lì in questo momento.”

Secondo Rosberg, il problema è principalmente psicologico, ma va contestualizzato. “La Mercedes stessa è in una situazione difficile, ha avuto una riunione di emergenza ultimamente. Kimi era a soli tre decimi e mezzo da George Russell in qualifica, su un giro lunghissimo come quello di Spa: eppure, questo ha permesso a George di essere in terza fila, mentre Kimi era in fondo.”
La riflessione poi tocca anche un punto tecnico cruciale: “È una situazione davvero difficile, perché se fossero entrambi sulla McLaren sarebbero primo e secondo in griglia, e questo aiuterebbe Kimi ad aumentare la fiducia in se stesso. Finire secondo o terzo in una gara come quella del Canada è fantastico per il morale se sei un pilota giovane, anche se il compagno di squadra vince.” Un’analisi lucida, che smonta la narrativa dell’ennesimo “predestinato in crisi” e restituisce invece il profilo di un ragazzo giovanissimo, già schiacciato dalle aspettative. Per Rosberg, Antonelli ha ancora tutto il tempo per brillare. Ma ha bisogno di essere protetto. Non giudicato.






