Il pilota non ci va piano e chiede alla squadra provvedimenti o se ne andrà. Questo il sunto delle sue pesanti dichiarazioni.
Non c’è nulla di più pesante e frustrante per un pilota di Formula Uno, qualcuno che fa della velocità e della competizione il suo mantra nella vita, di essere troppo lento per stare dietro alle altre automobili in griglia. Specie quando il pilota in questione ha dimostrato tante volte il proprio talento. Sono proprio queste le situazioni che potrebbero portare un atleta a cambiare squadra, nel momento in cui sente che il team che lo rappresenta non fa i suoi interessi.

Quest’anno, tanti piloti hanno fatto i conti con le limitazioni delle loro vetture in griglia: ci sono Lewis Hamilton e Charles Leclerc, naturalmente che più volte al team radio hanno definito la SF-25 “inguidabile”. C’è Fernando Alonso che sta facendo tutto quello che può per portare la Aston Martin oltre i suoi limiti. C’è Max Verstappen, ovviamente, che non è più dominante come è abituato.
Nessuno però è più frustrato di chi corre per i team Alpine, nonostante il subentro di un mostro sacro del settore come Flavio Briatore, che si trova in questo momento ancora ultima nei Costruttori, e Haas che con 35 punti supera a malapena la squadra francese ma si trova comunque in fondo alla griglia. E uno dei piloti del team ne ha abbastanza.
Il pilota ne ha abbastanza: “Sono frustrato”
La gara in Ungheria non ha portato grandi gioie a Haas che ancora una volta, si accontenta delle briciole. Particolarmente frustrato è apparso Esteban Ocon, uno di quei grandi piloti che sono in grado di andare effettivamente oltre i limiti della macchina quando la situazione si fa difficile e che si è dovuto accontentare di un 16esimo posto che lascia l’amaro in bocca a tutti.

Approdato quest’anno nel team, Ocon sperava forse di migliorare le prestazioni avute con Alpine ma ha decisamente beccato la stagione sbagliata. “Ho provato a tenere contenere i piloti dietro di me, ma negli ultimi 10-15 giri non avevo passo e faticavo ad uscire dall’ultima curva, è stata una gara difficile. Dobbiamo provare a migliorare la qualifica”, così il driver descrive la titanica fatica fatta in pista sul tracciato magiaro.
Poi, rincara la dose: “Non credo che un’altra strategia ci avrebbe aiutato, negli ultimi giri ho provato più a difendermi che ad attaccare, è stato frustrante ma da come la vedo io non avrei potuto fare molto di più”, le sue parole. La soluzione? Riflettere lungamente durante la pausa estiva su cosa non vada nel team e prepararsi al 2026 in ottica più competitiva. Altrimenti, anche se questo il pilota chiaramente non lo ha detto, c’è l’ipotesi dell’addio.






