Quello che ha deciso Ducati potrebbe non fare felici piloti ed addetti ai lavori. In un altro lavoro, sarebbe da denuncia.
Bisogna stare molto attenti nel desiderare la vita degli atleti professionisti. Noi italiani siamo cresciuti quasi tutti con l’errata convinzione, viziata da giornali di gossip e dalle abitudini di qualche professionista del calcio che è durato molto poco nella sua carriera, che gli atleti professionisti facciano una vita da sogno e che non abbiano pensieri, guadagnando dal nulla.

Certo, gli incassi mensili di un pilota di MotoGP fanno sorridere a trentadue denti e sotto certi aspetti, lavorare al supermercato o come metalmeccanico è decisamente più faticoso che guidare una moto su un circuito. La pressione mediatica, le critiche continue, il fatto che la vostra vita privata sia sempre pubblica e il pericolo costante di cadere dalla moto e rompersi tutte le costole – Jorge Martin ne sa qualcosa – sono però le altre facce della medaglia di un lavoro molto duro.
In particolare, Marc Marquez e Pecco Bagnaia non passeranno affatto un’estate serena come i milioni di italiani che partiranno almeno per una settimana di mare, quest’anno. I piloti sono infatti stati richiamati dal team che ha di fatto interrotto le vacanze di tutta la squadra per una ragione molto seria. Roba che, in qualsiasi altro lavoro, avrebbe portato ad un richiamo sindacale immediato!
Richiamati dalle ferie, il motivo
Teoricamente parlando, lo stop alle corse sarebbe dovuto durare altre due settimane. E sarà così per quasi tutti i team, escluso Ducati che ha richiamato i suoi addetti ai lavori ed i suoi piloti per una serie di test straordinari indetti sul Circuito di Balaton, in Ungheria. Il motivo dietro questi test? Ducati vuole provare subito la nuova pista situata a quasi cento chilometri da Budapest per non trovarsi brutte sorprese in gara.

La pista è stata infatti definita molto pericolosa da diversi piloti che l’hanno provata e in una recente gara di SBK, sei piloti – tra cui Andrea Iannone – si sono scontrati a poco tempo dalla partenza causando tre ricoveri ed una bandiera rossa, non proprio il miglior modo di inaugurare un circuito. Di fronte al rischio concreto che Balaton diventi Caporetto, quindi il team ha preferito interrompere le ferie e darsi da fare ancora un po’.
Dite quello che volete a riguardo ma chi scrive – e forse anche molti di voi – rimarrebbe sconcertato se il suo datore di lavoro dovesse richiamarlo mentre è in vacanza per tornare a lavoro senza preavviso. Ennesima prova del fatto che la vita da atleta professionista, checché ne dicano media e paparazzi, non è fatta per tutti.






