Sotto indagine il campione europeo della nota disciplina. Il suo commento evidenzia una situazione tesa e ben lontana dal risolversi.
Il mondo dello sport sarebbe un mondo migliore se reati, spesso legati a frodi ed illeciti sportivi, rimanessero fuori da questo ambiente altrimenti pulito e intenso. Eppure, nel corso degli anni, ci sono stati moltissimi scandali di natura sportiva in praticamente tutte le discipline sportive famose, dalla Formula Uno – ricordate il Crashgate – fino al Calcio tra lo Scandalo delle Scommesse pre Mondiale 1982 e Calciopoli con relative indagini e provvedimenti.

Il fatto è che quando molti soldi iniziano a circolare attorno ad una disciplina sportiva, vincere in modo pulito non è più la priorità per uomini senza scrupoli che intendono solo guadagnare il più possibile sulla pelle degli atleti. E’ successo di nuovo in uno sport che fino ad ora, era rimasto più o meno pulito di fronte ai tanti scandali che hanno interessato invece altre discipline.
In particolare, un noto atleta europeo coinvolto in prima persona nello scandalo ha rotto il silenzio dopo essere stato raggiunto dalla stampa, cinque mesi dopo i fatti che sono ancora oggetto di indagine della magistratura locale. Ecco che cosa ha detto e soprattutto, che cosa rischia alla luce delle accuse per frode che sono emerse nelle indagini.
Scandalo negli sport invernali, il protagonista parla
Lo scandalo in cui Marius Lindvik è coinvolto, noto saltatore norvegese, riguarda i Mondiali di Trondheim di quest’anno. In sintesi, alcuni addetti ai lavori di Raw Air, la manifestazione sportiva in questione che tra l’altro sta rischiando il collasso economico anche a causa delle accuse gravissime, sono stati scoperti mediante video e foto ad inserire strumenti tecnologici come microchip ed altri accessori nelle tute degli atleti della Norvegia con il presunto intento di favorirli.

La squadra di casa ha in effetti portato a casa varie medaglie, tra cui l’oro nel salto di Lindvik stesso. E il campione si è mostrato tutto meno che pronto a mettersi in discussione, benché sia ancora sotto indagine e si trovi in una posizione che definire precaria è riduttivo: “E’ una vera m..a! Non ci hanno puniti a sufficienza?”, sbotta con la stampa il saltatore norvegese.
Stando a Lindvik più che le indagini, il problema è lo stato di stress in cui la vicenda lo ha precipitato: “Questa storia mi ha stressato molto, voglio solo lasciarmela alle spalle“. Come se l’accusa – fondata tra l’altro – di aver barato durante una competizione ufficiale non fosse nulla di che, ma solo un motivo di stress. Invidiamo un po’ la mentalità contorta di questo atleta. Si fa per dire. Le indagini, intanto, continuano senza sosta.






