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Ancora doping, che stangata: squalifica fino al 2029

Una famosissima atleta di fama internazionale fa i conti con l’accusa che terrorizza chiunque. Pensano che si sia dopata anche lei. 

In un mondo sportivo sempre più competitivo e in cui atleti, preparatori e perfino tecnici come massaggiatori e fisioterapisti si trovano sempre più spesso a sfidare i limiti stessi del corpo umano per raggiungere la perfezione durante una prestazione sportiva o nella preparazione alla gara, non sorprende certo che qualcuno si affidi a sostanze proibite.

Accusa per doping
Doping, la grande accusa – www.SportItalia.it

Tanti atleti, anche italiani da Alex Schwarzer a Jannik Sinner con il caso della famosa pomata, sono stati accusati negli anni di aver fatto uso di sostanze per migliorare le performance. Le sostanze dopanti come vengono chiamate che possono spaziare da testosterone per aumentare la forza fino a betabloccanti per migliorare concentrazione e prestazioni fisiche.

Di recente una nuova accusa è piovuta su una atleta, famosissima in patria e beniamina del pubblico. Non sarà per niente facile per i suoi tifosi accettare questa tremenda scusa. Si perché per la specialista di un famosissimo sport molto amato dai tifosi dell’atletica e delle Olimpiadi si profila una sospensione di ben quattro anni senza possibilità di appello.

Atletica in crisi: starà ferma quattro anni

La trentenne originaria dell’Ucraina Maryna Bekh-Romanchuk è sicuramente un’autorità del salto in lungo e del salto triplo dove ha collezionato nel corso della sua carriera ben 5 ori, quattro argenti e 4 bronzi di cui l’ultimo tra questi trofei in ordine temporale, è stato ottenuto ai Mondiali del 2023 in Ungheria che però, probabilmente rimarranno gli ultimi per tanti anni per la saltatrice ucraina.

Bekh Romanchuck Accusa Doping
Bekh Romanchuck accusata di doping (Wikipedia) – www.SportItalia.it

Secondo la cronaca dell’ultima ora la Romanchuck farà i conti con una sospensione di ben 4 anni per un’accusa legata all’utilizzo di doping. Un controllo a sorpresa del dicembre dello scorso anno, come riporta la Athletics Integrity Unit che divulga ora la decisione aveva trovato l’atleta con tracce di metaboliti del testosterone nel suo sangue.

La sospensione risulta quindi definitiva e l’atleta dovrà affrontare uno stop dalle competizioni e dagli allenamenti ufficiali per le discipline del salto in lungo e salto triplo fino al 12 maggio 2029, uno stop che potrebbe mettere il punto sulla sua carriera dato che l’atleta resterà ferma fino all’età di 34 anni. Uno smacco tremendo ma come si dice, dura lex sed lex. Da notare anche il fatto che tutti i risultati ottenuti dall’atleta nel periodo del test fallito saranno pure annullati, rendendo la squalifica retro attiva.

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