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Gioia Sinner, Cincinnati è già alle spalle: rivincita memorabile

Dopo la delusione forzata della finale di Cincinnati, Jannik Sinner ha trovato un motivo per sorridere e rigenerarsi. Per lui è come una rivincita memorabile.

Non c’è pace per Jannik Sinner in questo 2025 tanto vincente quanto turbolento. Mancano una manciata di ore all’inizio dello US Open, e il numero uno del mondo continua a far parlare di sé più per ciò che accade lontano dal campo che per quanto succede dentro la linea di fondo. Dopo il ritiro forzato nella finale di Cincinnati, causato da un misterioso malore che aveva alimentato illazioni e sospetti, l’azzurro è tornato a respirare un po’ di aria leggera, concedendosi un pomeriggio di relax a Manhattan. Ma i nodi, dentro e attorno al suo team, restano ancora numerosi. Sul fronte fisico, le rassicurazioni sono arrivate direttamente da chi lo conosce meglio: secondo quanto riferito da ambienti interni allo staff, Sinner sarebbe stato colpito da un virus passeggero e non da cause più gravi come qualcuno aveva ipotizzato.

Jannik Sinner
Gioia Sinner, Cincinnati è già alle spalle: rivincita memorabile – Sportitalia.it (screen Youtube)

Una notizia che restituisce fiducia, anche se il suo ritorno agli allenamenti era stato posticipato ancora di 24 ore. Gli US Open sono alle porte, ma l’obiettivo resta quello di recuperare al 100%, senza forzare. Il clima attorno a Sinner, però, non è dei più sereni. Dopo la separazione da Marco Panichi, che aveva accompagnato la sua crescita atletica fin dai primi passi nel circuito maggiore, e il ritorno controverso del preparatore Umberto Ferrara, sono in molti a interrogarsi sulla stabilità del suo entourage. E se a tutto questo si aggiunge il recente stop forzato e il clamore ancora vivo del caso Clostebol, è facile capire perché il 2025, pur coronato da trionfi straordinari come Wimbledon, sia stato anche l’anno più stressante della sua carriera.

Tutti con Sinner, la scelta di Cahill: “Non lascio Jannik adesso”

In questo contesto fatto di incertezze e cambiamenti, arriva anche una buona notizia. Una di quelle capaci di riportare solidità e fiducia. Darren Cahill, il supercoach australiano che da giugno 2022 è diventato punto di riferimento tecnico e umano per Sinner, ha deciso di proseguire la collaborazione anche nel 2026. Una svolta inattesa, dopo che lo stesso Jannik aveva annunciato a gennaio – durante gli Australian Open – che quella in corso sarebbe stata l’ultima stagione insieme. E invece no. Cahill resterà. Non solo per i risultati, che in questi tre anni hanno avuto una crescita esponenziale, dai successi nei tornei ATP 250 fino al trionfo a Wimbledon, ma soprattutto per il rapporto speciale costruito con il ragazzo altoatesino. Un’intesa che va oltre la tecnica e i numeri, capace di affrontare anche momenti difficili.

Darren Cahill
Tutti con Sinner, la scelta di Cahill: “Non lascio Jannik adesso” – Sportitalia.it (screen Youtube)

Mi sento fortunato a essere il suo ultimo giocatore nel Tour – aveva detto Jannik dopo l’annuncio iniziale di addio. Ora invece, grazie a un’intesa personale forte e a una scommessa fatta proprio alla vigilia della finale Wimbledon con Carlos Alcaraz, il coach ha scelto di restare. Alla base della decisione, pare ci sia anche una forma di protezione: Cahill non vuole lasciare Sinner da solo in una fase così delicata. La stabilità del team, messa a dura prova negli ultimi mesi, è un valore da difendere. Non è ancora chiaro se l’australiano sarà presente tutto l’anno o solo negli Slam, ma la notizia è ormai certa: il binomio Sinner-Cahill proseguirà anche nel 2026. Un segnale forte, che restituisce serenità in un momento cruciale. E che lancia Jannik verso lo US Open con una certezza in più.

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