Ecco il motivo dietro l’enorme squilibrio di forze in Ducati, Marc Marquez ci riesce, Pecco Bagnaia non ha ancora acquisito l’abilità giusta per farlo.
Arrivare ultimi o comunque ben lontani dal podio in uno sport che si basa sulla velocità può essere chiaramente traumatico, ma forse, non quanto competere in un team che punta alla vittoria di un mondiale e vedersi superare in modo clamoroso dal proprio compagno di squadra. Ci sono tanti esempi nella storia recente di piloti che sono stati letteralmente annichiliti dal loro comprimario.

Possiamo tornare ai tempi di Schumacher e Barrichello, una coppia in cui i rapporti di forza erano chiaramente sbilanciati a favore del primo o, senza andare così indietro nel tempo, a qualsiasi compagno di Verstappen, da Perez a Tsunoda, tutti annichiliti dalle prestazioni di uno dei migliori piloti della storia. In MotoGP però il caso più eclatante è visibile quest’anno in Ducati.
L’equilibrio di Ducati è infatti minato dal fatto che il divario tra Marc Marquez, praticamente incoronato campione con la sua ultima vittoria a Balaton, e il suo compagno di squadra Francesco Bagnaia, che pure ha vinto più titoli in passato sta aumentando passo dopo passo. Ci sono tante teorie a riguardo, ma una voce interna al team, la pensa così.
Un divario tremendo: la causa è una
Tra i personaggi più rilevanti di Ducati Lenovo dietro il successo della stagione c’è Luigi Dall’Igna, Ingegnere e DGC della squadra italiana che ha portato il team al successo in questi anni grazie a tante innovazioni importanti, incluso il discusso “alzatore” che il team ha dovuto abbandonare dopo le proteste dei rivali nemmeno troppo tempo fa; ciononostante, Ducati si penderà anche questo titolo mondiale.

Dall’Igna ha riconosciuto in più occasioni i problemi di Pecco – d’altronde non si può fare finta di niente – ma allo stesso modo, è convinto che dietro le prestazioni del pilota spagnolo che superano di gran lunga i risultati dell’italiano ci sia un motivo chiaro e semplice. Marquez ha uno stile di guida più compatibile con la moto di quest’anno e la sta sfruttando al massimo.
In particolare, è uno il dettaglio da considerare: “Marquez sicuramente ha nell’entrata il suo punto forte, soprattutto nell’entrata sinistra, e usa sicuramente molto il sottosterzo, porta sicuramente molto più di altri la ruota anteriore al limite” – spiega il dirigente – “è una delle cose più difficili da fare, portare al limite il posteriore è sicuramente un po’ più semplice, portare al limite l’anteriore chiaramente richiede qualche rischio in più”. Rischi che a volte, hanno portato anche Marquez a rovinose cadute ma che sembrano averlo anche messo in dirittura d’arrivo per il titolo mondiale.






