La Formula 1 non ha avuto neanche il tempo di aprire i battenti, che già è stata scossa da un evento allarmante. Leclerc non ha potuto fare a meno di notarlo.
La Formula 1 è tornata in pista dopo la pausa estiva e lo ha fatto sul circuito di Zandvoort, sede del Gran Premio d’Olanda. Un fine settimana che, per la Ferrari, non è iniziato nel migliore dei modi. In qualifica, infatti, Charles Leclerc non è andato oltre la sesta posizione, mentre il compagno di squadra Lewis Hamilton ha chiuso immediatamente alle sue spalle. Un risultato che non soddisfa il Cavallino, alle prese con un confronto sempre più impari con le due McLaren, dominatrici della scena. In pole position, ancora una volta, si è piazzato Oscar Piastri, sempre più leader della classifica piloti, seguito dal compagno di squadra Lando Norris.

Una doppietta che conferma la forza del team britannico e mette in chiaro che la pausa estiva non ha intaccato la loro supremazia. Per gli uomini di Maranello, invece, la strada appare in salita, con la necessità di recuperare in gara ciò che non è arrivato al sabato. La corsa di ieri ha mantenuto alta la tensione, ma i tifosi hanno avuto la sensazione che, al netto di strategie e sorpassi (e incidenti), il destino fosse già scritto: McLaren davanti a tutti, nonostante lo stop di Norris, e gli altri costretti a inseguire o peggio, a ritirarsi. A scuotere il week end olandese però non sono stati né gli assetti tecnici, né i tempi in pista.
La volpe di Zandvoort, Leclerc avvisa: un rischio enorme sfiorato
Se i tempi sul giro hanno lasciato l’amaro in bocca ai ferraristi durante le qualifiche, a catalizzare l’attenzione del paddock è stato un episodio inatteso. Durante la sessione, Charles Leclerc ha segnalato via radio un’invasione di pista a dir poco insolita: una volpe ha attraversato il tracciato di Zandvoort. Le telecamere hanno confermato le parole del monegasco, mostrando l’animale mentre tagliava una curva per raggiungere il lato opposto del circuito. Un episodio che ha fatto sorridere in un primo momento, ma che, a rifletterci bene, avrebbe potuto trasformarsi in tragedia.

Con monoposto che sfrecciano a oltre 300 km/h, la presenza di un animale in pista rappresenta un rischio enorme per i piloti, per i commissari e per lo stesso animale. Per fortuna, la scena si è conclusa senza conseguenze, diventando un curioso siparietto da social più che un caso di sicurezza. Eppure, resta la sensazione di un campanello d’allarme: i circuiti ora devono devono preoccuparsi anche di garantire standard di protezione assoluti, e la vicenda della “volpe di Zandvoort” finirà certamente sotto la lente degli organizzatori.






