
Gian Piero Gasperini, allenatore della Roma, ha parlato ai microfoni dei canali ufficiali del club soffermandosi sulle ultime ore di mercato e sulla nuova stagione giallorossa.
Le ultime ore di mercato sono state piuttosto agitate.
“È normale che l’ultima giornata sia sempre caotica: ciò che non si fa in settimane si concentra in poche ore. La Roma aveva voglia e in parte necessità di muoversi ancora, ma le occasioni finali non avrebbero portato vantaggi tecnici e avrebbero pesato troppo economicamente. Meglio rinviare con più calma e lucidità“.
Una scelta, quindi, di ponderazione e non di fretta.
“Con la società c’è sempre stata unità d’intenti e grande disponibilità, nonostante i vincoli del fair play finanziario. Non siamo riusciti a realizzare tutto, ma le risorse ci sono state per operazioni mirate“.
Perché, secondo lei, solo in parte si è riusciti a concretizzare? È un problema generale del mercato?
“Oggi il mercato è complicato: non riguarda solo i club ma procuratori e agenti. La priorità per noi era l’attacco, avevamo individuato profili interessanti, ma non sempre si riesce a chiudere ciò che si vuole“.
Un commento su Ferguson, sui giovani e su Bailey.
“Abbiamo seguito una linea condivisa. Sono arrivati giovani in difesa, Wesley a destra per dare spinta, El Aynaoui a centrocampo. Ho preferito un centrocampista in meno per avere un attaccante in più, perché il mio gioco privilegia questa scelta“.
In attacco sono arrivati Ferguson e Bailey al posto di Shomurodov e Saelemaekers. È il reparto più delicato?
“Sì, è il settore più difficile e costoso. Avrei voluto un innesto in più, ma ripartiamo con chi c’è: Dovbyk, Baldanzi, Pellegrini e gli altri hanno dato ottime risposte. Sono fiducioso che con loro faremo bene“.
Soulé ha detto: “Se seguo Gasperini posso esplodere“. Vale anche per altri come Pellegrini, Dovbyk e Baldanzi?
“I ragazzi stanno bene e hanno grande spirito. Giochiamo in una piazza che dà tanta energia. Il mio calcio è rischioso ma loro mi seguono: Soulé, spostato più avanti, sta rispondendo benissimo e sono certo che anche gli altri cresceranno“.
Si è parlato di tensioni con Massara. Tutto sereno?
“Sono ruoli diversi: io non tratto, ma serve sintonia tra allenatore, direttore e società. La presenza della proprietà quest’anno è stata continua ed efficace. Come pretendo una squadra in campo, così deve esserci unità fuori dal campo“.
Al di là del mercato, è soddisfatto del legame che si è creato con i tifosi? Sei punti in due gare e tanto entusiasmo intorno a lei.
“Sì, sono contento, anche se è solo l’inizio. L’atteggiamento dei giocatori e la passione dei tifosi sono stati eccezionali. L’obiettivo è dare soddisfazioni e creare un legame forte tra squadra, società e pubblico“.
Quando arrivò parlò di una sfida entusiasmante. Lo è ancora?
“Assolutamente sì. Chiuso il mercato, ora si pensa solo al campo: Torino, derby, Fiorentina, poi l’Europa League. È da questa base che dobbiamo ottenere il massimo“.






