
Vigilia di Italia-Estonia per l’Italia del nuovo CT Gennaro Gattuso. Il tecnico della Nazionale è andato in conferenza stampa per presentare la gara insieme a Nicolò Barella.
Il centrocampista dell’Inter ha risposto per primo alle domande.
Sulla pressione: “La pressione è giusto averla, ma niente di esagerato, perché ci sono cose più importanti nella vita“.
Sulla gestione Spalletti: “Se sapessimo cosa non ha funzionato nella gestione di Spalletti lo avremmo risolto da noi. Se è successo due volte, compreso l’ultima parte con Mancini, vuol dire che dobbiamo farci un esame di coscienza“.
Il lavoro sul campo: “Abbiamo lavorato, la gamba c’è. Ma la voglia è la cosa più importante“.
L’avversaria: “Abbiamo studiato e visto le potenzialità dell’Estonia“.
Il mea culpa di Barella: “Nell’ultimo periodo in nazionale potevo e dovevo fare meglio“.
Dopo il centrocampista dell’Inter, ha preso la parola il commissario tecnico.
L’emozione: “Non avrò il tempo di emozionarmi. Magari un poco per papà e mamma in tribuna, penserò a mia sorella. Ma le preoccupazioni non l’emozione non mi faranno dormire“.
Il lavoro secondo Gattuso: “Chi ha lavorato con me sa che sono trasparente, e me lo aspetto anche da voi“.
Su Chiesa: “So quello che ci siamo detti con Chiesa. Da parte nostra c’era volontà di convocarlo ma mi ha fatto capire che non si sentiva pronto e doveva migliorare certe cose“.
Come giocherà?: “Ti puoi aspettare una punta con un sotto punta o due punte, ti puoi aspettare di tutto“.
Il problema del calcio in Italia: “Non so quante migliaia di oratori sono stati chiusi, quanto i ragazzini non giochino più 7-8 ore al giorno, i genitori chr non si fidano, e i kit da 500 euro all’anno, è normale che i talenti vengano a mancare – come sta facendo Palmeri che è velocissimo a scrivere al cell“.
Sulla chiamata da CT: “Sono più orgoglioso di fare il ct che il giocatore“.
Sull’Estonia: “Ho trovato l’Estonia una squadra che vuol palleggiare e può arrivare nei 30 metri in facilità. Si vede che l’allenatore ha buone idee“.
Il ricordo di Armani: “Ho conosciuto Armani nel 2004 quando prese l’Olimpia, ricordo che non aveva molto il calcio ma amava lo sport“.
Su Lippi: “Ho sentito Lippi, e ringrazio Spalletti per il messaggio inviato a Buffon“.
La situazione di Retegui: “Retegui l’ho visto bene. Guardate che le top 8 in Arabia sono di livello“.
La cultura della sconfitta: “Guarda che nelle 73 partite che ho fatto in nazionale, ce ne sono un 30-35 dove ne abbiamo combinate anche noi. Ho vissuto quei momenti in cui alla fine del primo tempo ci mettevamo le mani addosso tra compagni per uscirne. Io credo che dobbiamo recuperare le nostre caratteristiche, la grinta, il non accettare la sconfitta, il carattere che spero di inculcare ai ragazzi“.






