Ultima chance per Schumacher prima che il sipario cali definitivamente. Potrebbe essere l’ultimo treno e speriamo riesca a prenderlo.
L’eredità di un grande pilota di Formula Uno non si limita certo al suo background sportivo e a quello che rimane sugli almanacchi quando si ritira; o meglio ancora c’è anche questo, ma non è tutto. Aver trasmesso la propria passione alle persone vicine come addetti ai lavori, meccanici o anche familiari oltre ad aver portato a casa titoli e vittorie è importante. Almeno quanto vincere un mondiale.

Michael Schumacher ai tempi ne ha vinti ben sette eppure, c’è il concreto rischio che la Legacy del pilota tedesco si interrompa qui, senza nessun vero erede a raccogliere la sua corona. Del resto, Benetton non esiste più mentre in Ferrari escludendo uno straordinario Kimi Raikkonen nessuno è più riuscito a vincere un titolo mondiale dai tempi del pilota teutonico.
C’è ancora la speranza di suoi figlio: tanti piloti famosi come Felipe Massa o Raikkonen stesso con Robin, suo figlio che ha già attirato l’attenzione del numero uno di Mercedes Toto Wolff nonostante la giovane età hanno un erede che un domani potrebbe raccogliere la loro lunga eredità. Nel caso di Michael, però, c’è un gravissimo problema mai del tutto risolto.
Schumacher, ultima mossa…
La forte delusione che Mick Schumacher ha sperimentato quando Cadillac ha annunciato di aver preso i suoi due piloti titolari – Sergio Perez e Valtteri Bottas – ha forse contribuito alla sua decisione di rifiutare un’offerta come terzo pilota – quindi riserva – per la squadra americana che lo vedrebbe bene anche nel suo team WEC al posto di Alpine. Secondo The Race alla base del rifiuto ci sarebbero condizioni contrattuali poco elastiche ma sicuramente, essere stato scartato per due veterani ha pesato sul morale del 26enne che ha visto sfumare il sogno di tornare a correre.

La decisione di Mick per ora è quindi quella di permanere in Alpine dove ha sicuramente un contratto per la WEC e una piccola possibilità di rimpiazzare Frank Colapinto al fianco di Pierre Gasly, confermato per il 2026 per le ottime prestazioni ottenute con una monoposto ben al di sotto delle aspettative: “Colpa mia, gli ho messo troppa pressione addosso”, avrebbe detto Flavio Briatore su Colapinto non dichiarando quindi quale sarà il suo futuro.
L’opzione di correre in Formula Uno come secondo pilota resta aperta per Schumacher fintanto che non rompe i rapporti con la scuderia francese. La domanda però è se questa non sia l’ennesima illusione per il pilota tedesco che rischia di concludere in questo modo inglorioso la sua breve e sfortunata carriera nella disciplina in cui il padre è divenuto una leggenda; del resto, pareggiare quanto egli ha fatto sarebbe impossibile a dire poco.






