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NBA senza parole, omaggio da brividi: c’entra Kobe Bryant

E’ sempre difficile non ricordare campioni del calibro di Kobe Bryant e la NBA ha restituito un omaggio da brividi che lascia senza parole.

Parlare di NBA senza evocare il nome di Kobe Bryant è semplicemente impossibile. La sua carriera ha attraversato un’epoca e lasciato un segno indelebile nella storia della pallacanestro mondiale.

Kobe Bryant
NBA senza parole, omaggio da brividi: c’entra Kobe Bryant – Sportitalia.it (screen Youtube)

Dal suo esordio giovanissimo con i Los Angeles Lakers fino al ritiro nel 2016, Bryant ha collezionato cifre da leggenda: 20 stagioni in NBA, 33.643 punti realizzati (quarto miglior marcatore della storia), 5 titoli NBA, 2 riconoscimenti come Finals MVP e l’indimenticabile prestazione da 81 punti contro i Toronto Raptors nel 2006, la seconda miglior prova realizzativa di sempre dietro solo a quella di Wilt Chamberlain. Il suo stile di gioco, intriso di talento offensivo, dedizione e una mentalità competitiva fuori dal comune, lo ha reso il simbolo della cosiddetta “Mamba Mentality”: l’idea che nulla sia impossibile se affrontato con lavoro, disciplina e determinazione assoluta.

Bryant non era solo un marcatore seriale, ma un leader in campo e fuori, capace di trascinare i compagni anche nei momenti più complessi. Il confronto con i grandi del passato – da Michael Jordan a Magic Johnson – è stato inevitabile, eppure Kobe ha saputo costruirsi una dimensione unica, fatta di successi e di un amore incondizionato per la palla a spicchi. La sua scomparsa nel tragico incidente in elicottero del gennaio 2020 ha lasciato un vuoto incolmabile, ricordando a tutti quanto fosse stata speciale la sua presenza non solo come atleta, ma come uomo e padre.

Anthony e Howard nella Hall of Fame, il ricordo del “Redeem Team”

La cerimonia della Basketball Hall of Fame di Springfield ha offerto l’occasione per celebrare altre due icone del basket moderno: Carmelo Anthony e Dwight Howard. Entrambi sono stati inseriti tra i nove nuovi membri, premiati sia per le loro carriere individuali che come parte integrante del leggendario “Redeem Team”, la squadra statunitense che vinse l’oro olimpico a Pechino 2008 dopo la delusione del bronzo ad Atene 2004. Anthony, che ha chiuso la carriera con oltre 28.000 punti segnati in NBA, non ha nascosto la propria emozione: “È bello poter dire che si entra due volte nella Hall of Fame. È qualcosa di incredibile. Quella squadra del 2008 ha davvero dato il tono su come ci si comporta da professionisti”.

Stadio NBA
Anthony e Howard nella Hall of Fame, il ricordo del “Redeem Team” – Sportitaliai.t (screen Youtube)

Un trionfo condiviso anche da Howard, dominatore sotto canestro negli anni d’oro di Orlando e protagonista della rinascita americana. La cerimonia ha visto la partecipazione di altre leggende come Sue Bird, Maya Moore e Sylvia Fowles, oltre a dirigenti e allenatori di spessore come Billy Donovan e Micky Arison.

A rendere il tutto ancora più emozionante ci ha pensato Jason Kidd, oggi coach dei Dallas Mavericks e allora decano del “Redeem Team”. Il suo ricordo ha riportato tutti alla rivalità più iconica di quegli anni: “Ogni mattina si sfidavano, avevano un’energia incredibile. Vedere Kobe Bryant e LeBron James allenarsi l’uno contro l’altro era un privilegio”. Parole che ribadiscono quanto l’eredità di Kobe continui a vivere, anche nei racconti dei suoi compagni di viaggio.

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