Niente di peggio. Lewis Hamilton fa i conti con una rivelazione: avrebbe dovuto pensarci bene prima di fare questa mossa.
Non serve nemmeno sottolinearlo, ma facciamolo pure un’ennesima volta: il modo della Formula Uno rappresenta la massima espressione della competitività dove se un pilota performa anche poco sotto le aspettative, rischia di andarsene a casa. I team in gara sono solo una decina – aumenteranno l’anno prossimo con Cadillac – e schierano solo due atleti, il che vuol dire che il minimo errore apre le porte ai pretendenti al sedile di un’altra squadra.

Regole che si applicano anche a fuoriclasse assoluti come Lewis Hamilton che anzi, è stato per tutta la stagione bersaglio facile di critiche implacabili provenienti da stampa, colleghi ed esperti per non aver performato minimamente come Ferrari si aspettava quando lo ha ingaggiato. Il pilota britannico è sesto in classifica a 117 punti e, affronto finale, il suo compatriota Bernie Ecclestone ha detto che è: “Più probabile che vinca una gara la safety car” che il britannico torni a vincere un titolo.
Di fronte a questo scenario preoccupante, Ferrari può solo guardare al futuro. La stagione 2026 – promette lo stesso pilota britannico che dice di aver avuto difficoltà di adattamento sulla SF-25 – sarà diversa, anche grazie ai nuovi regolamenti, e lo vedrà tornare ai livelli di un tempo. Del resto, la mossa fatta da Lewis era pericolosa, questo lo sapevano anche altri pluricampioni leggendari che hanno detto la loro opinione.
Hamilton attaccato: “E’ peggio”
La scuderia Ferrari è notoriamente quella con la maggiore esposizione mediatica, un po’ perché è l’ultimo team al 100% italiano in griglia e su di esso si concentrano speranze ed aspettative di tutti gli italiani del mondo, un po’ perché la stampa è spietata con la squadra, un po’ per la sua storia e tradizione. Andare a correre con un team che ha tutti gli occhi del mondo addosso, quindi, è sempre un rischio e forse questo Lewis non lo aveva valutato.

Alain Prost che ha vinto quattro titoli mondiali lo sa bene visto che in Ferrari ci ha corso un anno senza portare a casa l’ambito trofeo. Sa quindi cosa significa sentirsi addosso la pressione di dover dare ai suoi tifosi la brutta notizia che il titolo mondiale andrà ad un’altra scuderia: “Quando vinci con la Ferrari, è meglio che in qualsiasi altro team ma quando non ci riesci, è peggio che in qualsiasi altro team. Tutti lo sanno, tutti ne scrivono, ma nella vita reale è diverso”, si esprime il pluricampione.
Secondo Prost il talento di Hamilton è sempre quello, solo che la pressione che ha addosso potrebbe non dargli modo di performare come ai tempi d’oro. Del resto, in Mercedes non aveva queste aspettative sulle spalle quando ha cominciato la sua lunga scia di vittorie: “Non credo assolutamente che il talento di Lewis Hamilton sia diminuito o, peggio, andato perduto“.






