Quello di Monza è stato l’ennesimo GP anonimo per la Ferrari, tanto che è arrivata una decisione drastica: sarà rivoluzione totale a Maranello.
Il Gran Premio d’Italia avrebbe dovuto rappresentare il momento del riscatto per la Ferrari, ma la realtà si è rivelata ben diversa. A Monza, davanti al pubblico amico, il Cavallino Rampante ha vissuto un’altra gara amara, confermando i limiti di una monoposto che non riesce a tenere il passo dei migliori. Sul gradino più alto del podio ci è salito Max Verstappen – e in questa stagione non è consuetudine – seguito dalle due McLaren, mentre le rosse hanno dovuto accontentarsi di piazzamenti lontani dalle posizioni che contano. La stagione 2025, partita con aspettative di rinnovamento e grandi investimenti, ha invece mostrato una distanza sempre più evidente dalle scuderie di riferimento.

In particolare, Lewis Hamilton, arrivato per portare esperienza e mentalità vincente, è ancora alla ricerca del suo primo podio in rosso. Una condizione che stride con l’entusiasmo che aveva accompagnato il suo arrivo e che riflette un ambiente in cui i segnali di frustrazione si fanno sempre più tangibili. Per Fred Vasseur, chiamato a tenere la barra dritta in un momento complicato, la sfida è duplice: da un lato cercare di chiudere la stagione limitando i danni, dall’altro gettare le basi per un futuro che si annuncia rivoluzionario con il cambio regolamentare del 2026. Ecco perché a Maranello si è deciso di dare un vero e proprio scossone all’organizzazione interna, nella speranza di ritrovare quella competitività che da anni manca in maniera strutturale.
Zimmermann e Schmidt verso l’addio: Ferrari scossa dall’interno
Secondo le indiscrezioni raccolte da AutoRacer, la Ferrari si prepara infatti a salutare due figure centrali nello sviluppo della Power Unit 2026, in un momento in cui ogni dettaglio potrebbe fare la differenza nella prossima era della Formula 1. Il primo nome è quello di Wolf Zimmermann, ingegnere tedesco arrivato a Maranello undici anni fa e considerato un autentico “mago dell’ibrido”. Responsabile del progetto motore dal marzo 2023, Zimmermann ha guidato la transizione verso l’elettrificazione, punto cardine della nuova generazione di propulsori. Il suo futuro sembra ormai legato all’Audi, dove ritroverà Mattia Binotto per coordinare il debutto del costruttore tedesco in Formula 1 nel 2026.

Al suo fianco potrebbe seguirlo anche Lars Schmidt, ingegnere capo dello sviluppo endotermico della power unit. Una doppia uscita che rischia di lasciare sguarnito un reparto cruciale proprio nel momento in cui la Ferrari aveva deciso di concentrare tutte le proprie risorse sul motore del futuro, abbandonando di fatto lo sviluppo della SF-25. A prendere le redini del progetto sarà Enrico Gualtieri, già direttore tecnico dell’area motori, che ha rifiutato più volte offerte prestigiose dall’estero pur di restare a Maranello. Toccherà a lui guidare il team nella fase più delicata della preparazione alla rivoluzione 2026. Il mercato degli ingegneri, ormai strategico quanto quello dei piloti, conferma ancora una volta il suo peso in un campionato sempre più competitivo. Per la Ferrari, le partenze di Zimmermann e Schmidt rappresentano un colpo non da poco: il futuro prossimo dirà se la scelta interna di puntare tutto su Gualtieri basterà a riportare il Cavallino nella corsa per il vertice.






