La partita di Sinner non si gioca solamente sui campi da tennis, ma anche a livello di marketing e sponsorizzazioni. L’azzurro ha perso una valanga di soldi.
Se c’era bisogno di un’ulteriore conferma, il 2025 l’ha offerta con forza: la rivalità tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz è ormai il nuovo motore del tennis mondiale. Mai come quest’anno i due hanno saputo infiammare il circuito, dividendosi i grandi palcoscenici e dando vita a un confronto che ricorda, per intensità e peso mediatico, i duelli dei tempi dei “Big Three”. Entrambi hanno messo in bacheca due Slam, dando la sensazione di un equilibrio destinato a durare a lungo, con la certezza che nessuno dei due intenda mollare di un millimetro.
Il percorso, tuttavia, non è stato identico. L’altoatesino ha dovuto convivere con il caso Clostebol, che lo ha costretto a fermarsi per tre mesi e a riprogrammare di conseguenza la stagione. Una vicenda che ha inevitabilmente inciso sul suo rendimento, nonostante le due perle in Australia e a Wimbledon, e che lo ha spinto a inseguire in classifica.

La finale persa agli US Open contro lo spagnolo ha segnato un altro passaggio chiave: da un lato la crescita impetuosa di Alcaraz, dall’altro la frustrazione di Sinner, scivolato al numero due del ranking ma comunque deciso a tentare il sorpasso entro dicembre. L’Asia si profila come la nuova arena del loro scontro. Alcaraz ha dato forfait a Pechino, mentre dovrebbe tornare a Shanghai, torneo in cui i due potrebbero ritrovarsi faccia a faccia. Intanto, lontano dai campi, entrambi continuano a vivere un’esposizione commerciale senza precedenti. Premi milionari e sponsor globali hanno reso la loro rivalità non solo una questione sportiva, ma anche economica. Ed è proprio sul piano del marketing che è arrivata la prima vera “sconfitta” extra campo per Sinner.
La scelta di Nike: “Why Do It” parla la lingua di Alcaraz
La notizia che ha sorpreso molti tifosi riguarda la decisione di Nike, colosso americano dell’abbigliamento sportivo. Per il suo nuovo spot, che segna un cambio epocale rispetto al leggendario “Just Do It”, l’azienda dell’Oregon ha scelto di puntare su Carlos Alcaraz e non su Jannik Sinner. Il nuovo slogan, “Why Do It”, vuole parlare direttamente alla Generazione Z, invitandola a trovare motivazioni profonde e a lanciarsi nello sport come esperienza identitaria, non soltanto competitiva.
Il casting della campagna non ha lasciato spazio a dubbi: accanto a superstar come LeBron James, Vinicius, la cestista Caitlin Clark, la skater Rayssa Leal e il giocatore NFL Saquon Barkley, per il tennis il volto scelto è quello di Alcaraz (insieme alla cinese Qinwen Zheng). Una scelta che va oltre i risultati sportivi e fotografa il maggiore appeal del murciano sulle nuove generazioni, considerate più vicine al suo stile, alla sua immagine fresca e comunicativa.

Per Sinner resta comunque un contratto pluriennale con Nike, ma la sensazione è che il brand, almeno per ora, voglia costruire intorno ad Alcaraz una campagna più incisiva, con tanto di linea “signature” personale, come in passato accadde a Federer e Nadal. È la prova che la rivalità tra i due non si gioca soltanto sul cemento, sull’erba o sulla terra, ma si estende al mondo degli sponsor e del marketing globale. Per l’altoatesino, insomma, una sfida in più: non solo scalzare Alcaraz in classifica, ma anche recuperare terreno in una partita che oggi conta quasi quanto quelle giocate sul campo.






