I fan della MotoGP sono rimasti senza parole dopo l’ultimo retroscena che riguarda Marc Marquez: il campione ha ricevuto minacce di morte.
Marc Marquez è ormai a un passo dalla conquista del suo nono titolo iridato. Quasi sicuramente il weekend di Motegi sarà quello che consacrerà il fenomeno di Cervera, che potrà così celebrare il ritorno alla vittoria di un Mondiale di MotoGP dopo sei anni dall’ultima volta. Quello in Giappone è comunque solo il primo match point: anche se dovesse fallirlo Marquez avrebbe poi altri cinque weekend per completare il percorso e portare a casa il titolo.

Eppure, nonostante un successo ormai alle porte e il prosieguo del dominio Ducati, sono ancora tanti i tifosi della Casa di Borgo Panigale che proprio non riescono a sopportare la vista di Marc Marquez in ‘rosso’. Lo si è visto chiaramente anche nell’ultimo Gran Premio di San Marino, dove il campionissimo spagnolo è caduto nella Sprint Race salvo poi arrivare primo nella gara domenicale.
Proprio dopo l’incidente capitatogli nella Gara Sprint in molti non hanno potuto fare a meno di notare l’esultanza sulle tribune da parte di tanti tifosi. Un episodio che fa il paio con quanto accaduto tre mesi fa al Mugello, nel GP d’Italia, quando Marquez venne travolto dai fischi piovuti dalla tribuna: un gesto che fece infuriare il team manager della Ducati, Davide Tardozzi.
Marquez minacciato di morte: la rivelazione è sconvolgente
Il motivo di tanto astio è risaputo: i tifosi italiani non hanno mai perdonato a Marquez il comportamento avuto nel Mondiale 2015 di MotoGP, quando decise di ostacolare Valentino Rossi e favorire il connazionale Jorge Lorenzo nella corsa al titolo. Sono passati dieci anni ma i fan italiani, specialmente i sostenitori del Dottore, non hanno dimenticato nulla.

Un bel problema per Marquez, che si ritrova a dover limitare la sua presenza nel paddock nei GP sui circuiti italiani proprio per evitare di essere subissato di fischi e insulti. Oscar Haro, ex direttore sportivo del team LCR Honda, ha raccontato al Nico Abad Revival che tutto ciò accadeva anche quando lo spagnolo correva con la casa giapponese.
Ma è proprio Haro a rivelare che qualcuno non si è limitato ai fischi ed è andato ben oltre: “Alcuni ragazzi dall’Italia sono andati a casa sua e gli hanno messo un cadavere alla porta, lui e la sua famiglia hanno ricevuto minacce di morte“, ha raccontato l’ex ds di Honda, aggiungendo però che ciò che mette davvero sotto pressione il 32enne di Cervera è “camminare per il paddock della MotoGP e sentirsi insultare”.






