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LeBron James da buttare, l’annuncio scuote la NBA

Leggenda indiscussa della NBA, LeBron James viaggia verso la soglia dei 41 anni. Per molti è ormai da buttare e l’annuncio ha sconvolto i tifosi.

La parabola di LeBron James a Los Angeles sembra ormai avviarsi verso l’epilogo. Alla soglia dei 41 anni, il fuoriclasse di Akron continua a essere protagonista in campo, ma fuori il suo nome divide come mai era successo prima. Negli ultimi giorni, a fare rumore è stata la polemica sulla possibile statua in suo onore da collocare all’esterno della Crypto.com Arena: un riconoscimento che in tanti ritengono prematuro, se non addirittura fuori luogo. A scatenare il dibattito è stato soprattutto il paragone con le icone del passato gialloviola – da Magic Johnson a Kobe Bryant, da Kareem Abdul-Jabbar a Shaquille O’Neal – che hanno segnato la storia dei Lakers con più titoli e un’eredità indiscutibile.

LeBron James
LeBron James da buttare, l’annuncio scuote la NBA – Sportitalia.it (screen Youtube)

Il nodo è proprio lì: LeBron ha certamente lasciato un’impronta indelebile nel basket mondiale, ma a Los Angeles ha sollevato soltanto un titolo, quello del 2020 in piena “bolla di Orlando”. Per molti tifosi non è abbastanza per entrare nella ristretta cerchia degli immortali della franchigia, soprattutto perché la sua avventura californiana è stata costellata anche da stagioni difficili, tra eliminazioni premature e lotte interne alla dirigenza. In parallelo, l’aver forzato in più occasioni le scelte di mercato – fino a portare il figlio Bronny James in squadra – non è stato sempre digerito dal pubblico. La sensazione diffusa è che la statua, oggi, rischierebbe di apparire come un atto dovuto al nome di LeBron più che a quanto fatto con la maglia gialloviola. Un segnale che conferma quanto il tempo stia cambiando e quanto il “regno” di King James sia sempre più vicino al tramonto, almeno in California.

Doncic e Redick i nuovi pilastri dei Lakers, LeBron accompagnato all’uscita

Mentre la città discute sulla statua, i Los Angeles Lakers hanno già tracciato la rotta del futuro. La società ha blindato il coach JJ Redick con un rinnovo sostanzioso, trasformandolo in un vero e proprio allenatore-franchigia. Una scelta simbolica, che lega indissolubilmente la parabola del tecnico a quella di Luka Doncic, il giocatore chiamato a diventare il nuovo volto della squadra. Lo sloveno ha già firmato un’estensione importante, preludio a un contratto supermassimo che lo legherà ai Lakers fino a ridosso dei 30 anni. Un progetto di lungo corso, che ha come conseguenza inevitabile il ridimensionamento del ruolo di LeBron James.

LeBron James
Doncic e Redick i nuovi pilastri dei Lakers, LeBron accompagnato all’uscita – Sportitalia.it (screen Youtube)

Nonostante i 52 milioni di dollari della player option esercitata in estate, al quattro volte campione NBA è stato fatto chiaramente intendere che la stagione 2025/26 sarà l’ultima a Los Angeles. Nessun rinnovo pluriennale all’orizzonte, nessuna promessa di centralità futura: solo il rispetto per una leggenda che si avvicina al passo d’addio. Lo stesso presidente Rob Pelinka ha parlato con toni concilianti, spiegando che “sarebbe bello se LeBron scegliesse di ritirarsi in maglia Lakers”, ma le strategie societarie non lasciano spazio a dubbi. Il futuro è Doncic, con Redick in panchina e un gruppo da costruire intorno a loro. A LeBron resta l’ultima passerella: dare il massimo in un contesto che non lo vede più al centro, prima di decidere se chiudere la carriera a Los Angeles o scrivere un ultimo, imprevedibile capitolo altrove.

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