
Terzo successo consecutivo per la Roma di Gian Piero Gasperini. Dopo il trionfo nel derby contro la Lazio e la vittoria europea sul Nizza, i giallorossi hanno superato l’Hellas Verona con un netto 2-0, firmato dalle reti di Artem Dovbyk e Matias Soulé. Un’affermazione che pesa tantissimo in classifica.
Una sua analisi sulla partita?
“Abbiamo un po’ sofferto la stanchezza, e questo è un aspetto su cui dobbiamo riflettere. Alcuni ragazzi faticavano nel recupero delle energie e il Verona, in diverse fasi, ci ha messo più intensità. Detto ciò, il risultato resta di grande valore e non va sottovalutato”.
Come giudica la prestazione di Dovbyk?
“Ha reagito molto bene, si percepisce la sua motivazione. Deve ancora crescere dal punto di vista atletico, ma il gol segnato è un segnale positivo: gli darà fiducia e a noi farà comodo. Ha voglia di migliorare e questa è la cosa più importante”.
Si aspettava uno Svilar così determinante?
“Svilar è davvero forte. Un portiere da grande squadra. Già l’anno scorso era stato decisivo in molte gare della Roma, e anche oggi ha fatto la differenza. Non è solo una questione di parate: dà sicurezza con la sua presenza e la naturalezza con cui affronta le situazioni. Nel primo tempo ha compiuto una parata straordinaria, e l’uscita a inizio ripresa era difficilissima: semplicemente fantastico”.
A che punto è il suo progetto?
“Mi auguro che continui a crescere (sorride, ndr). È stata una gara complicata: spesso arrivavamo secondi sul pallone, abbiamo sofferto in fase difensiva e nel recupero, anche se quando avevamo il possesso eravamo sempre pericolosi. È la prima volta che affrontavamo tre partite in una settimana: ci serve per capire chi recupera meglio e chi fatica di più. Questa è un’esperienza che ci farà bene. Ora ci aspettano una grande sfida in Europa giovedì e poi la Fiorentina: non ho mai avuto problemi a giocare tante partite, ma bisogna abituarsi a questi ritmi”.
Il Verona sembrava più rapido sulle seconde palle.
“Sì, arrivavano spesso prima di noi. È un aspetto che pesa soprattutto quando giochi in casa e cerchi di pressare alto: se vuoi riconquistare palla, devi arrivarci con decisione”.
Ora la Roma può considerarsi al livello delle prime in classifica?
“Non spetta a me dirlo. Io mi concentro sulla mia squadra, sul farla crescere e rendere al meglio. Mi godo la crescita di giocatori come Pellegrini e Dovbyk, e l’esordio di Ziolkowski. Va bene così”.
La squadra si sente già “forte”?
“È ancora presto per parlare in quei termini. Siamo soddisfatti, certo, e la classifica è frutto del nostro lavoro, ma dobbiamo restare con i piedi per terra. Il tempo dirà dove potremo arrivare”.
Un commento su Pellegrini e sull’uscita palla al piede della squadra.
“Oggi ci siamo affidati con efficacia anche ai lanci lunghi, e Dovbyk è stato bravo a difendere il pallone. Da lì sono nati diversi pericoli, non serve sempre essere belli da vedere. Sono contento per Pellegrini: ha fatto 90 minuti con grande continuità e presenza. Se mantiene questo livello, per noi sarà fondamentale”.






