I piloti di Formula Uno sanno bene cosa rischiano ogni volta che scendono in pista e spingono sull’acceleratore. Eppure, lui ha accettato il suo destino con serenità incredibile.
Il miglioramento costante delle misure di sicurezza in pista e fuori e soprattutto, l’utilizzo di sistemi di moderna generazione come l’HALO hanno resto la F1 uno sport molto più sicuro di quanto non lo fosse quando lo guardavano i nostri padri e i nostri nonni: alla lista dei 44 atleti che hanno perso la vita in un evento di F1 ufficiale infatti da anni, per fortuna e con il sollievo di tutti non si sono aggiunti altri nomi.

Detto questo, tali sistemi non sono perfetti e ogni tanto, può capitare qualche pericoloso incidente che mette comunque a dura prova la “scorza” di un pilota e la tenuta dello stomaco del pubblico che può assistere a delle scene forti e difficili da dimenticare, anche se poi nessuno si fa troppo male. Eventi terribili che possono spingere un pilota a ritirarsi del tutto, se le lesioni sono troppo gravi o il contraccolpo psicologico non viene gestito.
Negli ultimi anni c’è stato soprattutto un incidente che ha rischiato di tramutarsi in un necrologio di un atleta, che i tifosi non dimenticheranno tanto facilmente. L’uomo che è sopravvissuto per puro miracolo e spirito di improvvisazione a quel momento tragico, oggi, è tornato coraggiosamente su una monoposto incurante dei rischi.
Romain Grosjean, l’uomo che non aveva paura
Il pilota transalpino Romain Grosjean è forse uno degli uomini più fortunati – e coraggiosi – della Formula 1 moderna. Nella stagione del 2020 durante il GP di Bahrein rimase coinvolto in un incidente gravissimo con la sua Haas che fece incendiare di colpo la monoposto. Grosjean, grazie ai suoi riflessi felini e una buona dose di fortuna, riuscì però ad issarsi fuori dalla vettura in fiamme, uscendone bruciacchiato e con gravi lesioni ma vivo e senza conseguenze irreparabili sulla sua salute, come successe per esempio a Niki Lauda in un caso simile.

Comprensibilmente dopo quell’episodio il pilota non se la sentì di proseguire con la sua carriera. Da quell’anno non è mai più salito in una monoposto di Formula 1 fino ad oggi, almeno: la scuderia Haas, la stessa con cui ha rischiato la vita, gli ha permesso all’età di 39 anni di guidare un’ultima volta una vettura del genere per poter dare l’addio allo sport in modo molto più professionale ed emozionante.
Nel corso di una giornata di test TPC al Mugello in collaborazione con Ferrari, la squadra ha messo a disposizione di Grosjean una VF-23 di due anni fa con cui il pilota si è messo a girare in pista, fortunatamente senza rivedere i fantasmi del suo passato e senza altri imprevisti. Un modo per dire addio per sempre alla pista in modo sicuro, considerando che Romain ha davvero rischiato di doverci lasciare ben altro, sul tracciato.






