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Un borgo medievale da sogno in Umbria, è il preferito di Leclerc

Non c’è solo la Formula 1 nella vita di Charles Leclerc, perché il monegasco ama scoprire i borghi più belli d’Italia. Uno solo è il suo preferito.

L’Italia è una costellazione di borghi, un mosaico di piccoli centri che raccontano storie antiche, artigianato, fede, arte e umanità. Dalle valli alpine ai pendii appenninici, dalle coste tirreniche ai paesaggi collinari del Centro Italia, ogni borgo custodisce un’identità irripetibile. C’è chi li sceglie per ritrovare il silenzio, chi per riscoprire la manualità perduta, chi per respirare la bellezza autentica che solo la provincia italiana sa offrire. In Umbria, regione di monasteri e colline dorate, sorge uno di questi luoghi sospesi tra cielo e terra: Solomeo, una piccola frazione di Corciano, a pochi chilometri da Perugia. Con meno di cinquecento abitanti, Solomeo sembra un quadro rinascimentale che ha preso vita. Le sue origini risalgono all’epoca etrusca, quando era un piccolo insediamento lungo la via che collegava Perugia a Chiusi. Nel Trecento il borgo era noto come “Villa Solomei” e contava poche case, un castello e la chiesa di San Bartolomeo, tuttora esistente. Col passare dei secoli, come molti altri paesini umbri, conobbe l’abbandono e il declino, fino all’arrivo di un visionario che ne cambiò il destino: Brunello Cucinelli.

L’imprenditore del cachemire, animato da un profondo amore per la bellezza e la dignità del lavoro, decise di restaurare il borgo e farne la sede della sua azienda, unendo manifattura di altissimo livello, filosofia umanistica e rispetto per il paesaggio. Nacquero così il Teatro Cucinelli, il Foro delle Arti, il Giardino dei Filosofi e un intero Parco della Bellezza, dove la natura dialoga con l’architettura e l’etica del lavoro. Solomeo è diventato un laboratorio vivente di armonia e un simbolo del “made in Italy” che non si limita al prodotto, ma diventa cultura.

Solomeo, il piccolo borgo che ha stregato Leclerc

Non è un caso se, nel 2022, Charles Leclerc, pilota della Ferrari, decise di visitare Solomeo per incontrare personalmente Brunello Cucinelli. Un incontro che fece il giro del mondo e che suggellò l’unione tra due mondi d’eccellenza – quello della velocità e quello dell’eleganza – uniti da un filo invisibile: la ricerca della perfezione. Cucinelli accolse Leclerc nello stabilimento del borgo e gli dedicò parole di grande stima, elogiandone il talento e la sensibilità. Le lacrime sono la benzina dell’anima – citò l’imprenditore umbro, ricordando il maestro Ayrton Senna. Ma Solomeo non ha incantato solo il giovane campione della Ferrari.

Solomeo
Solomeo, il piccolo borgo che ha stregato Leclerc – Sportitalia.it (screen Youtube)

Nel corso degli anni, il borgo è diventato meta di pellegrinaggio per molti protagonisti della Silicon Valley: tra loro Jeff Bezos di Amazon e Drew Houston, fondatore di Dropbox, affascinati dalla filosofia del “capitalismo gentile” e dal modo in cui Cucinelli ha saputo fondere impresa e umanità. Oggi Solomeo è un laboratorio vivente, un manifesto dell’Italia che riesce ancora a ispirare il mondo senza perdere la propria autenticità. Chi lo visita scopre che la bellezza può essere un motore economico, la cultura una forma di progresso e la lentezza una forza rivoluzionaria. È in luoghi come questo che l’Italia rivela il suo segreto più grande: la capacità di trasformare la tradizione in eternità.

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