Il mondo dello sport è stato devastato dalla notizia terribile. Il lutto improvviso ha costretto alle lacrime la nazionale e tutti i fan del campione.
Ci sono figure che non si limitano a praticare uno sport, ma lo vivono, lo respirano e lo trasformano in un linguaggio universale di passione e appartenenza. Persone che sanno unire generazioni diverse, fondendo agonismo e umanità, disciplina e sensibilità. A volte, queste persone non hanno bisogno di titoli o clamore: basta il loro impegno quotidiano per lasciare un segno indelebile nella comunità. Nelle ultime ore, il mondo sportivo laziale è stato scosso da una notizia che ha colpito nel profondo. La perdita improvvisa di una figura conosciuta, amata e rispettata da tutti, non solo per la competenza tecnica ma per la capacità di far sentire ogni giovane atleta parte di una grande famiglia.
Chi lo conosceva sapeva bene quanto fosse instancabile, quanto credesse nei valori dello sport come strumento educativo, come scuola di vita. Con il suo entusiasmo sapeva trasformare ogni evento in un’occasione di crescita, ogni errore in un insegnamento, ogni traguardo in un punto di partenza. Il suo sorriso era una costante, così come la sua capacità di trovare sempre una soluzione, anche nelle situazioni più complesse. Gli ultimi giorni lo avevano visto ancora pienamente immerso nella sua attività, impegnato nell’organizzazione di una delle manifestazioni più importanti dell’anno, come se nulla potesse fermarlo. Poi, improvvisamente, il destino ha deciso diversamente, lasciando attoniti amici, colleghi e una comunità intera che ora si stringe nel dolore.
Addio a Marco Salvatori: “Esempio di sport e valori”
Il nome che oggi Castel Madama ricorda con commozione è quello di Marco Salvatori, scomparso improvvisamente all’età di 49 anni. Figura di spicco nel mondo degli sport equestri, Salvatori era un punto di riferimento per la Federazione Italiana Sport Equestri, dove aveva ricoperto ruoli di grande responsabilità e prestigio. Solo pochi giorni fa aveva curato, con la consueta passione, l’organizzazione della Coppa delle Regioni di Endurance al Centro Equestre Federale dei Pratoni del Vivaro, un evento di successo che aveva portato a termine insieme al suo staff. Professionista stimato, era istruttore federale di III livello, delegato tecnico di completo di II livello e costruttore di percorso di III livello. Con la sua Scuderia Fonte Bianca, aveva portato in alto il nome di Castel Madama, conquistando risultati importanti e diffondendo una cultura equestre fatta di rispetto, dedizione e amore per gli animali.

Il sindaco Michele Nonni e l’amministrazione comunale hanno espresso profondo cordoglio, ricordandolo come “un esempio di passione, sport e valori”. Dalle parole della FISE emerge lo stesso sentimento: “Grande conoscitore del mondo degli sport equestri, per tanti anni ha combattuto per il recupero del Centro Equestre Federale che oggi, anche grazie al suo contributo, è tornato a essere un impianto invidiato in tutto il mondo”. A ricordarlo anche Carlo Nepi, presidente del CR Lazio, che lo ha definito “un grande amico, un tecnico competente e un uomo sincero, capace di entusiasmare chiunque lavorasse al suo fianco”. La comunità di Castel Madama perde così un simbolo, un uomo che ha dedicato la vita a trasmettere i valori autentici dello sport, lasciando dietro di sé un’eredità che nessun tempo potrà cancellare.






