Continua a far discutere la decisione di far giocare Milan-Como a Perth, in Australia. Dopo le rimostranze di Rabiot, anche i tifosi montano la protesta. Il club fa sapere come chiedere il rimborso per chi aveva già comprato il biglietto.
Milan-Como è destinata a far discutere ancora molto, da qui a quando si giocherà e probabilmente anche dopo. Dopo le rimostranze dirette di tanti addetti ai lavori e quella più esplicita di Adrien Rabiot, si diffonde a macchia d’olio anche il malcontento fra i tifosi che avevano programmato di assistere alla sfida a San Siro e che invece si trovano ora con una trasferta quasi impossibile da affrontare. La proposta della Lega Serie A è stata approvata dalla UEFA nei giorni scorsi, unitamente alla sfida fra Villarreal e Barcellona della Liga spagnola. Si tratta di un permesso straordinario, concesso non senza esitazioni – l’Uefa continua a sottolineare che le partite di campionato dovrebbero tenersi nei rispettivi paesi d’origine – ma comunque significativo, reso possibile anche grazie alla mediazione del presidente della FIGC, Gabriele Gravina. In sostanza, è stato rimosso l’ostacolo più difficile: l’Uefa ha aperto le porte a Milan, Como, Villarreal e Barcellona. Un risultato tutt’altro che scontato.

Milan-Como in Australia: rabbia dei tifosi, come verranno rimborsati
L’intenzione di Lega Serie A, Milan e Como è quella di disputare il match domenica 8 febbraio a Perth, in Australia. A causa del fuso orario, la partita sarebbe visibile in Italia tra tarda mattinata e primo pomeriggio. Perché l’annuncio diventi ufficiale, manca ancora il via libera da parte della federazione calcistica australiana e della Fifa, che però sono visti come semplici formalità. L’ok più difficile da ottenere era proprio quello dell’Uefa, ora superato. I due club si aspettano di ricevere le ultime conferme a breve, per poter avviare una complessa macchina organizzativa: il viaggio non sarà semplice, e sono previste diverse iniziative commerciali da gestire sul posto.
I tifosi rossoneri in possesso di un abbonamento per San Siro riceveranno un rimborso parziale, corrispondente alla quota della partita esclusa dal pacchetto stagionale. Monta in tal senso la protesta di molti tifosi sui social: “Che senso ha giocare una partita oltre Oceano?”, fa notare un tifoso. “Siamo sempre più schiavi dei soldi”, riflette un altro. Gli fa eco un sostenitore che lancia la proposta direttamente alle due squadre: “Se non siete d’accordo, non presentatevi”. Come questi messaggi, se ne possono leggere a decine.
Per quanto riguarda i rimborsi, fra le clausole previste per chi ha sottoscritto la tessera annuale è previsto una sorta di “voucher”. Ecco cosa ha comunicato il club: “Nell’eventualità in cui la partita Milan-Como, attualmente prevista per il giorno 8 febbraio 2026, non fosse disputata a San Siro, a causa dell’indisponibilità dello stadio G. Meazza di San Siro per le Olimpiadi invernali Milano Cortina, il Titolare avrà̀ facoltà di richiedere il rimborso del rateo di abbonamento, previo corretto e completo espletamento della procedura di rimborso indicata sul sito www.acmilan.com”.
Da escludere invece eventuali contributi del club per le spese di viaggio o annesse: “E’ invece escluso il rimborso delle eventuali spese, di qualsivoglia natura, sostenute da parte del Titolare in conseguenza della suddetta variazione. Il rimborso avverrà non in denaro, ma attraverso un voucher del medesimo importo del rateo dell’abbonamento (1/19 del valore dell’abbonamento), utilizzabile nei termini che saranno indicati da A.C. Milan”, si legge.
Chi vorrà seguire il match dal vivo a Perth, dovrà acquistare un biglietto per l’Optus Stadium, dove si disputerà l’incontro. I prezzi saranno accessibili, ma naturalmente bisognerà mettere in conto il costo del volo e dell’alloggio. Alcuni potrebbero approfittarne per una vacanza, ma per la maggior parte dei tifosi l’unica opzione sarà seguire la partita da casa: affrontare due voli da circa 20 ore (che diventano almeno 24, contando anche le procedure aeroportuali e gli spostamenti locali) e trascorrere alcuni giorni in Australia non è certo alla portata di tutti.






