Clamoroso blitz della polizia municipale a Napoli, nel cuore dei Quartieri Spagnoli. Lo spazio della città dedicato al mito di Diego Armando Maradona non è più lo stesso.
Tra i punti di maggiore attrazione per il turismo napoletano, il cosiddetto “Santuario di Maradona” o Largo Maradona, nel cuore dei Quartieri Spagnoli è meta di tantissimi turisti ogni giorno. Lo slargo nel cuore della città è un luogo di culto per tutti i tifosi e i turisti. A maggior ragione da cinque anni a questa parte, dopo che Maradona è scomparso nell’ottobre del 2020. Lo spazio è un museo a cielo aperto, tra graffiti, murales, adesivi, nonché cimeli provenienti da tutto il mondo. E, persino, striscioni ed elogi dedicati a calciatori di altre squadre. Come ad esempio Gigi Riva, mito del Cagliari, scomparso nel 2023.

L’origine del “Santuario di Maradona”
Il cosiddetto “santuario di Maradona” è uno dei luoghi più visitati e simbolici di Napoli. Si trova tra via Emanuele de Deo, nel cuore dei Quartieri Spagnoli, e il vicino Vico Cariati. Questo spazio è divenuto negli anni un autentico punto di pellegrinaggio per i tifosi e gli ammiratori di Diego Armando Maradona.
Qui si trova il celebre murale realizzato da Mario Filardi nel 1990, ormai divenuto icona della città e meta di migliaia di visitatori ogni anno. Intorno all’opera si estende un vero e proprio santuario a cielo aperto, arricchito da altarini, sciarpe, bandiere, candele e messaggi lasciati dai fedeli del Pibe de Oro.
Lungo Vico Cariati sorge inoltre il “Museo Maradona”, che custodisce cimeli, fotografie e una statua in bronzo realizzata dallo scultore Domenico Sepe. Il luogo rappresenta non solo una testimonianza della devozione calcistica napoletana, ma anche un simbolo profondo dell’identità popolare e del legame indissolubile tra la città e il suo campione eterno.
Il blitz della polizia

La Polizia Municipale di Napoli è intervenuta nei Quartieri Spagnoli. L’operazione ha riguardato la zona del celebre murale dedicato a Diego Armando Maradona.
Gli agenti hanno sequestrato tutto il materiale presente. Tra gli oggetti confiscati ci sono magliette, gadget e souvenir legati al campione argentino. È stata anche coperta la cappella che custodiva cimeli, fotografie e statue dedicate all’ex numero 10 del Napoli.
Visualizza questo post su Instagram
Restano visibili solo il grande murales e la statua alta sei metri donata da un artista argentino. L’area è stata chiusa e l’accesso vietato ai visitatori. Sul posto molti turisti si sono fermati a osservare la scena. Molti di loro si sono detti stupiti e confusi. In tanti si chiedono i motivi dell’intervento. L’episodio ha suscitato grande curiosità e discussione. Il luogo, come detto, è da sempre simbolo del legame tra Napoli e Maradona, resta al centro dell’attenzione della città e dei suoi visitatori.






