L’asse Napoli-Manchester United ha portato i suoi frutti con lo scozzese Scott McTominay e il danese Rasmus Hojlund rinati agli ordini di Antonio Conte.
Peter Schmeichel, estremo difensore della nazionale danese e del Manchester United, attuale opinionista e inviato di CBS Sports Golazo, in occasione del podcast “Sacked in the morning” della BBC si è soffermato su due calciatori che dai Red Devils si sono trasferiti in Serie A al Napoli: Rasmus Højlund e Scott McTominay, con quest’ultimo grande protagonista del quarto Scudetto conquistato dal club di Aurelio De Laurentiis.
Il Napoli per l’ex Atalanta, visto l’infortunio di Romelu Lukaku, ha effettuato un importante investimento da 45 milioni complessivi, di cui 5 per il prestito e 40 per il riscatto che diventerà obbligatorio in caso di qualificazione alla prossima edizione della Champions League. Lo scozzese, invece, si è trasferito a titolo definitivo: nelle casse del Manchester United 30,5 milioni di euro, con 10% sulla futura rivendita e con McTominay che ha firmato un contratto fino al 2028.

Schmeichel attacca il Manchester United per due cessioni al Napoli
Una doppia cessione che ha penalizzato il Manchester United, ha analizzato lo stesso Peter Schmeichel, campione d’Europa con la Danimarca e i Red Devils, spiegando come il Napoli abbia beneficiato di due acquisti di qualità in due sessioni differenti di mercato.
Højlund? “Lo dico da due anni e mezzo: Rasmus Hojlund sarebbe un attaccante da 25 gol all’anno per il Manchester United, ma ha bisogno di essere servito. Lo abbiamo lasciato andare per prendere Sesko, quando con l’acquisto di Matheus Cunha e Bryan Mbeumo che avrebbero potuto fornire a Højlund un servizio di prima classe. Perché hanno fatto ciò? Perché prendere Sesko? Perché il responsabile del recruitement arriva dal Lipsia e voleva lasciare il segno”.
🛬 Da Manchester a Napoli 🩵
Hojlund 🤝 McTominay insieme, di nuovo. pic.twitter.com/dygaZeVKg5
— Lega Serie A (@SerieA) September 1, 2025
E McTominay? “Cosa ci fa al Napoli? È un giocatore da Manchester United. Il suo problema era la versatilità, perché ci sono giocatori che possono giocare in una sola posizione. Gli allenatori non si fidavano a costruire la squadra attorno a lui. Phil Neville aveva lo stesso problema ai miei tempi. Mai titolare fisso, ma ha giocato tantissime partite perché poteva ricoprire ruoli diversi. Non capisco perché quei due giochino per il Napoli”.






