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Sinner, l’annuncio non lascia scampo: colpo basso di Pietrangeli

Sinner di nuovo al centro delle polemiche: stavolta anche Nicola Pietrangeli si scaglia contro di lui, e i tifosi parlano di un colpo basso.

Quando si parla di Sinner, ormai, non si parla soltanto di tennis. Ogni sua scelta, ogni parola, ogni gesto diventa un caso, un argomento da dibattito nazionale. È il prezzo della grandezza, certo, ma anche il segno di quanto Jannik sia diventato un punto di riferimento, non solo sportivo, per un intero Paese.

Pietrangeli su Sinner
Pietrangeli attacca Sinner, parole dure per lui (Foto IG @spaziotenniscom – sportitalia.it)

Eppure, anche in un momento in cui il suo nome risuona tra i migliori al mondo, le critiche non mancano. Anzi, sembrano rincorrerlo con puntualità svizzera. Dopo le parole di Adriano Panatta, che aveva già ridimensionato la vittoria nel torneo-esibizione di Riad contro Alcaraz, ecco arrivare un’altra frecciata, questa volta da un monumento del tennis italiano.

Pietrangeli contro Sinner: parole durissime

Nicola Pietrangeli l’ex fuoriclasse, vincitore della Coppa Davis del 1976, non ha usato giri di parole nel commentare la rinuncia di Sinner alla maglia azzurra per le Finals di Bologna. “È un grande schiaffo al mondo sportivo italiano”, ha detto al telefono con l’ANSA, con quel tono che mescola delusione e rimpianto.

Parole pesanti, soprattutto perché arrivano da uno che quella Coppa l’ha vissuta sulla pelle, da protagonista assoluto. Pietrangeli ha poi rincarato la dose: “Non capisco quando parla di scelta difficile, deve giocare a tennis mica fare una guerra. Quando mi toccano la Coppa Davis smanio, perché lo scopo di uno sportivo è mettere la maglia azzurra. Ma purtroppo parlo di un’altra epoca.” Una frase che ha diviso il pubblico. C’è chi ha applaudito il veterano per il suo amore verso la maglia, e chi invece ha trovato ingeneroso il paragone con un contesto completamente diverso, quello del tennis moderno.

Sinner colpo basso
Colpo basso di PIetrangeli nei confronti di Sinner (Foto IG @janniksin – sportitalia.it)

In effetti, Sinner ha deciso, insieme al suo team, di rinunciare alla Davis per concentrarsi sulla prossima stagione, con l’obiettivo dichiarato di ritrovare il pieno equilibrio fisico e mentale e, soprattutto, di riprendersi la prima posizione nel ranking ATP. È una scelta che rientra nella logica del tennis contemporaneo, dove la programmazione è tutto e la gestione delle energie può fare la differenza tra un grande campione e un fenomeno bruciato troppo presto.

Però, come spesso accade, la ragione sportiva si scontra con l’emotività. I tifosi si dividono: da una parte chi difende Sinner, sottolineando la sua professionalità e la sua visione a lungo termine; dall’altra chi lo accusa di aver mancato di rispetto alla maglia azzurra, soprattutto dopo un anno che aveva visto l’Italia trionfare proprio in Coppa Davis.

Una cosa è certa: la rinuncia di Jannik farà discutere ancora a lungo. È l’effetto collaterale di un campione che ormai non appartiene più solo al tennis, ma alla cultura popolare. E forse, proprio per questo, ogni sua decisione pesa il doppio. Lui, come sempre, ha scelto il silenzio e il lavoro. Perché sa che l’unico modo per mettere a tacere le polemiche è quello che conosce meglio: vincere.

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