Pochi appassionati estremamente competenti nel campo del motorsport lo sanno. Quando sali su una F1, stai letteralmente sedendo su un’asse di legno.
Correre in Formula 1 significa essere degli esseri umani dotati di abilità quasi da supereroe come riflessi felini, una forza inumana e la capacità di effettuare calcoli sulla distanza e gli spazi in cui infilarsi con la macchina che sfidano la fisica e le possibilità del nostro cervello. Anche progettare una vettura di questo tipo, tuttavia, non è esattamente uno scherzo.

La tecnologia delle vetture di Formula 1 che qualche decennio fa erano considerate delle vere e proprie casse da morto su ruote per la loro enorme pericolosità – cercate i dati sui decessi tra i piloti tra gli anni sessanta e settanta – ha portato queste vetture ad essere non solo più veloci e rapide nella loro accelerazione ma anche molto più complesse, pratiche e sicure.
Pensate ai sistemi di sicurezza come l’HALO che di recente ha salvato da un brutto infortunio anche Hamilton. Non tutti però sanno che alla base della carrozzeria di queste vetture tanto tecnologiche e costose c’è un oggetto o meglio ancora un componente che mai ci saremmo aspettati di immaginare. La ragione dietro questa scelta dei progettisti è assurda.
Una monoposto di legno!
Avete mai provato da ragazzi a costruire un go kart con il legno? In F1, non hanno mai smesso di farlo! All’insaputa di tanti appassionati che conoscono nel dettaglio le monoposto di questa affascinante disciplina, non sono solo carbonio, bulloni e motori ibridi a costituire la struttura delle vetture guidate da Verstappen, Antonelli e compagnia ma anche pezzi di legno.

Da anni come potete vedere in foto le automobili da Formula 1 includono un’asse di legno nel loro telaio. Il motivo? Questo componente che si chiama “plank” viene realizzata in Jabroc, un tipo di legno molto speciale che tra le proprietà ha quella di consumarsi via via che la gara continua. Lo spessore di 10 mm di questo componente dà un’importantissima informazione agli ingegneri.
La plancia è pensata per la sicurezza dei piloti ma anche per rendere la competizione più serrata tra le vetture. Impedisce infatti che le monoposto possano sfruttare un effetto suolo troppo estremo, migliorando troppo la loro aerodinamica, ma anche che tocchino terra, cosa che in alcuni contesti, renderebbe le auto incontrollabili. La loro progressiva usura dà importanti informazioni sull’assetto della vettura ai piloti e agli ingegneri. Conoscevate questa strana soluzione?






