Per Jannik Sinner cìè una partita da ripetere, la verità sconcertante emrge proprio nel Master 1000 di Parigi.
È un momento magico per il campione azzurro. Jannik Sinner sembra aver trovato quella maturità tennistica e mentale che lo proietta ormai tra i grandissimi di sempre. La vittoria a Vienna, arrivata con un netto successo sul tedesco Alexander Zverev, ha confermato ciò che molti sospettavano da tempo.

Il ragazzo di San Candido è entrato in una dimensione diversa, superiore. Non è più solo talento, è consapevolezza, freddezza e fame. E ora, con la vittoria nella finale di Parigi per l’ultimo Masters 1000 della stagione, l’Italia del tennis sogna ad occhi aperti.
Jannik Sinner pronto a trionfare a Parigi
C’è dell’altro, però, perché mentre Sinner preparava l’assalto al trono mondiale, a Parigi emergono alcune verità scottanti sul suo conto. Nulla di negativo, anzi, ma dettagli che raccontano meglio chi è davvero questo ragazzo schivo e concentrato, che dietro la calma apparente nasconde un carattere di ferro e una voglia di vincere fuori dal comune.
A parlarne è stato Dario Puppo, affiancato come sempre da Massimiliano Ambesi e Guido Monaco, durante l’ultima puntata di TennisMania, lo storico programma in diretta sul canale YouTube di OA Sport. Una puntata speciale, dedicata proprio al Masters 1000 di Parigi, in cui l’analisi tecnica si è intrecciata con aneddoti e curiosità sul numero uno azzurro.

Ambesi, in particolare, ha espresso parole di grande ammirazione: “Non mi aspettavo una vittoria così netta di Sinner, non tanto sul punteggio, quanto sulla superiorità emersa in campo, nelle letture di gioco, nel fare le scelte corrette, nello strapotere psicologico contro l’avversario”. Un’analisi che riassume perfettamente la trasformazione di Sinner, capace di dominare prima Shelton e poi Zverev con la stessa lucidità e la stessa intensità.
Ma il passaggio che più ha colpito gli spettatori è arrivato subito dopo, quando Ambesi ha svelato un lato inedito e, per certi versi, sorprendente del tennista altoatesino. “Sinner vuole vincere sempre. So che se perde una partita a Risiko, dà di matto e vuole rigiocare subito”. Una frase che, detta con tono ironico, racchiude in realtà una verità profonda: quella fame di vittoria che lo accompagna in ogni gesto, in ogni partita, in ogni allenamento. C’è sempre una partita da ripetere, da rigiocare, dunque, per Sinner che vuole sempre migliorarsi e non accetta la sconfitta.
Ecco, forse è proprio questo il segreto del suo successo. Jannik non si accontenta mai. Vuole sempre migliorarsi, sempre alzare l’asticella, sempre andare oltre. È questa mentalità, quasi ossessiva ma tremendamente efficace, che lo ha spinto verso la vetta del ranking mondiale.
Il Masters 1000 di Parigi è stato la sua consacrazione definitiva. E se il finale di stagione dovesse regalare anche il numero uno del mondo (bisogna difenderlo alle Finals di Torino), sarebbe semplicemente la conferma di ciò che, ormai, non è più un sogno ma una realtà: Jannik Sinner è il nuovo volto del tennis mondiale.






