Tadej Pogacar è il campione indiscusso di ciclismo ma quanto avvenuto nei suoi confronti, nelle ultime ore, ha dell’incredibile.
Parlare di Tadej Pogacar significa raccontare un talento che va oltre il semplice sport. Il fuoriclasse sloveno, quattro volte vincitore del Tour de France e ormai simbolo del ciclismo mondiale, è diventato negli anni un punto di riferimento per appassionati e addetti ai lavori.

In sella alla sua bici ha dimostrato di essere non solo un atleta straordinario, ma anche un uomo capace di incarnare valori come la dedizione, la lealtà e la passione pura per questo sport. La sua capacità di dominare le corse con naturalezza, di attaccare quando tutti si aspettano che difenda, lo ha reso un corridore unico nel suo genere.
Tadej Pogacar incredulo non sa se lo merita davvero
Quello che è accaduto nelle ultime ore ha davvero dell’incredibile. Pogacar, infatti, è stato protagonista di un evento che ha sorpreso persino lui, abituato sì ai riflettori, ma non a un riconoscimento tanto singolare. Tutto è avvenuto ad Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti, dove il campione della UAE Emirates è di casa ormai da anni. Lì, in una cerimonia organizzata con grande riserbo, è stata svelata una statua interamente dedicata a lui. Non una semplice scultura commemorativa, ma una vera e propria opera d’arte in oro massiccio, che lo ritrae in dimensioni naturali mentre esegue uno dei suoi gesti più iconici: l’inchino a braccia aperte al traguardo, quello con cui spesso celebra le sue vittorie.

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– sportitalia.it)
Dall’1 novembre 2025, dunque, Abu Dhabi può vantare la sua statua di Tadej Pogacar, una figura a 24 carati che brilla sotto il sole del deserto. Il valore stimato dell’opera si aggira attorno al milione di euro, anche se – tra design, fusione e installazione – il costo complessivo potrebbe sfiorare i due milioni. Un investimento impressionante, finanziato dal governo emiratino e dallo sponsor del team, che conferma quanto l’immagine di Pogacar sia diventata importante per la promozione del ciclismo negli Emirati.
Il campione sloveno, presente alla cerimonia di inaugurazione, è apparso visibilmente imbarazzato, quasi spiazzato da tanta attenzione. “È un onore incredibile, ma non so se meritato”, ha dichiarato con la consueta umiltà. Poi ha aggiunto: “Sono qui per ispirare i giovani a pedalare, come gli Emirati hanno fatto con me. Tutto questo non è per me, ma per il ciclismo in questo Paese che mi ha dato tutto”. Parole semplici ma sincere, che rispecchiano la sua personalità schiva e autentica.
Senza ombra di dubbio, Pogacar è oggi molto più di un atleta. Negli Emirati è considerato quasi una leggenda vivente, un simbolo di determinazione e rispetto. E quella statua dorata, che lo raffigura come un dio moderno della bicicletta, rappresenta la sintesi perfetta tra la grandezza sportiva e la modestia di un ragazzo che, nonostante tutto, continua a ripetere: “Non me lo merito”. Forse proprio per questo, invece, se lo merita eccome.






