In MotoGP è scoppiata una tempesta con Jorge Martin che ancora punzecchia l’Aprila, ormai siamo dinanzi ad una telenovela.
A Valencia l’aria avrebbe dovuto essere quella tipica del rientro al lavoro, con i piloti intenti a ritrovare ritmo e feeling dopo settimane complicate. Però Jorge Martin ha deciso di trasformare il suo ritorno in un nuovo capitolo di una saga che continua a far discutere tutto il paddock.

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Il pilota spagnolo, appena rimesso piede in pista per preparare al meglio il 2026, ha lanciato un’altra frecciata alla Aprilia, dimostrando che le incomprensioni dell’ultimo anno non sono state cancellate del tutto. Infatti i suoi commenti hanno subito acceso un dibattito feroce che coinvolge tifosi, tecnici e addetti ai lavori, alimentando una bufera.
Aprilia e Jorge Martin ancora polemica
Martin, del resto, non avrebbe mai immaginato di trovarsi in una stagione così tormentata, segnata più dalla fisioterapia che dalla competizione vera e propria. Gli infortuni hanno pesato come macigni, costringendolo a partecipare appena a otto delle ventidue gare in calendario. Un numero irrisorio per un pilota che basa tutto sulla continuità, sul ritmo gara e sulla capacità di limare decimi ogni volta che sale in sella. Le cadute, oltre a frenare la sua evoluzione tecnica, hanno inciso profondamente anche sul piano mentale. Durante l’estate era stato lui stesso a lasciar trapelare l’idea di una rottura anticipata con la casa di Noale, sfiduciato da una gestione tecnica che percepiva come distante dalle sue esigenze.
Però, con il passare delle settimane, qualcosa sembra essersi ricomposto. Le parti hanno iniziato a parlarsi di nuovo, a cercare di riportare equilibrio in una situazione che stava diventando ingestibile per entrambi. Martin ha scelto di guardare avanti con pragmatismo, testimonianza del fatto che un pilota di alto livello non può permettersi di rimanere intrappolato nei malumori. Ora vuole ripartire, ristabilire fiducia e costruire un percorso che lo riporti ai vertici, pur continuando a punzecchiare quei dettagli tecnici che secondo lui ancora non funzionano come dovrebbero.

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E infatti proprio su questo fronte il pilota spagnolo ha lasciato intendere che la RS-GP, per quanto competitiva, non risponde pienamente al suo stile di guida. Ha elogiato Marco Bezzecchi, sottolineando come i risultati del compagno di squadra stiano dando motivazione a tutto il team, però non ha nascosto di avere bisogno di molte più sensazioni, chilometri e dati per cucirsi addosso una moto realmente sua. Le sue parole lasciano intendere una frustrazione sottile, come se la Aprilia fosse eccellente ma calibrata su un altro tipo di pilota, su una diversa filosofia di approccio alle curve e alle accelerazioni.
Martin ha ribadito di avere ancora tanta voglia di correre e di volerlo fare per molti anni, ma dietro queste dichiarazioni si percepisce una richiesta chiara. Ha bisogno di una moto che parli il suo linguaggio, che risponda ai suoi input senza costringerlo a snaturarsi. Il futuro immediato sarà decisivo, perché ora che la frattura con il team sembra essersi ricomposta, bisognerà capire fino a che punto la casa di Noale sia disposta a modellare lo sviluppo tecnico attorno alle sue necessità.
A Valencia la quiete non è ancora tornata davvero, e però è evidente che Martin stia già tracciando la strada verso il 2026 con la stessa determinazione che l’ha sempre contraddistinto. Resta soltanto da vedere se Aprilia saprà seguirlo fino in fondo o se questa bufera è destinata a durare ancora a lungo.






