Il rientro di Jorge Martin non mette fine ai suoi problemi di salute tremendi. I due infortuni molto gravi si fanno ora sentire tantissimo.
La stagione di Jorge Martin che avrebbe teoricamente dovuto difendere il suo titolo del 2024 in MotoGP si è tramutata in un vero inferno, fatto di sfortuna, tremendi infortuni e momenti incredibilmente strani come quando la sua motocicletta ha letteralmente preso fuoco mostrando una preoccupante colonna di fumo bianco. Non è la sua stagione, poco ma sicuro…

I patemi del pilota spagnolo sono cominciati già ad aprile quando è caduto dalla sua Aprilia in Qatar mentre lottava nei bassifondi della classifica, procurandosi uno pneumotorace, svariate fratture costali e, per sua ammissione, temendo in quei momenti di morire. Anche dopo la lunga riabilitazione non sono mancati altri traumi: per non farsi mancare nulla, è caduto di nuovo in Giappone fratturandosi la clavicola.
Il GP di Valencia, ultima gara valevole per il mondiale di quest’anno, ha visto Martin tornare in pista, ma ritirarsi prima del traguardo. Già durante le sessioni di prove libere in cui ha ripreso la motocicletta in mano per la prima volta, l’atleta ha potuto dare alla stampa e al team italiano che l’anno prossimo sarà tra i favoriti le proprie sensazioni su come si senta.
Jorge Martin, le ultime sulle sue condizioni
Il pilota ha preso parte al GP di Valencia, anche se già dalle prove libere era stato evidente che il suo obiettivo non fosse competere per la vittoria ma riprendere la mano con la due ruote in vista del prossimo anno: “Vado tranquillo, non posso permettermi di cadere” la sua saggia decisione in merito alla gara. Ma come si è sentito in pista l’atleta?

Bene, ma non benissimo: “Onestamente pensavo di fare 10 giri quest’oggi e invece ne ho fatti più di 40. È un buon segnale, ma è anche vero che c’è tanto margine”, le sensazioni dell’atleta spagnolo. “Non vedo l’ora di finire, voglio proprio fermarmi. Anche i dottori mi hanno detto che biologicamente il mio corpo quest’anno è finito, non può avere più male perché altrimenti sarebbe molto difficile recuperare per il futuro”, la sua conclusione finale.
La priorità di Martin era non cadere in pista e ci è riuscito: nonostante questo, il pilota ha notato di sentire ancora molto dolore alla spalla. Questo sport è molto esigente dal punto di vista fisico e chi pensa che i piloti di MotoGP vivano la vita dei sogni, forse non è mai caduto da una moto a 300 all’ora. Per sua enorme fortuna.






