Sinner è finito un’altra volta spalle al muro: nessuno si aspettava quest’altra bufera, cosa è successo esattamente.
Sono giorni di gloria per Jannik Sinner, vincitore delle ATP Finals per il secondo anno consecutivo. Il successo ottenuto in finale contro il grande rivale Carlos Alcaraz ha mandato in estasi il pubblico dell’Inalpi Arena di Torino e tutti i fan del campione italiano: si tratta dell’ennesimo trionfo stagionale, dopo i due Slam (Australian Open e Wimbledon) e i successi a Pechino, Vienna e nel Masters 1000 di Parigi.

Vittorie che hanno un peso ancora maggiore se si pensa a quanto accaduto a inizio anno: la squalifica per il caso Clostebol ha infatti costretto Sinner a rimanere lontano dai campi per ben tre mesi. Uno stop che molto probabilmente gli ha impedito di concludere l’anno al primo posto del ranking ATP: una posizione che però Jannik mira a riconquistare già nei primi mesi del 2026.
Ora Sinner può concedersi il meritato riposo prima di riprendere la preparazione in vista della prossima stagione. Le critiche nei suoi confronti si sono affievolite dopo lo straordinario successo di Torino, eppure c’è ancora chi storce il naso per la sua mancata partecipazione alle Finals di Coppa Davis.
Bufera Sinner, dopo il trionfo le critiche: cosa è successo
Il capitano azzurro Filippo Volandri deve rinunciare non solo a Sinner, ma anche a Musetti: nei giorni scorsi il tennista di Carrara ha infatti comunicato il suo forfait. La squadra che proverà a difendere quel titolo conquistato nel 2023 e nel 2024 è quindi composta da Berrettini, Sonego, Cobolli, Bolelli e Vavassori. Un team che può certamente dire la sua, nonostante le due pesanti assenze: molto dipenderà da come verrà gestita la pressione, come ha tenuto a sottolineare proprio Volandri.

“Ovviamente quest’anno sentiamo più responsabilità, dopo le vittorie del 2023 e del 2024 – ha detto il capitano azzurro – Sentiamo la responsabilità di giocare qui in Italia, ma siamo abituati a sentire questa pressione, quindi non vediamo l’ora di iniziare la competizione“. Per Volandri quest’anno il tabellone è più equilibrato: tutte le otto Nazionali che prendono parte alle Finals possono ambire al trofeo.
“La responsabilità è sempre relativa – ha aggiunto Matteo Berrettini – Quando uno viene convocato e sogna di giocare queste partite si crea sempre la chance di essere pronto. Quando si entra in campo con la maglia della nazionale si sente la responsabilità di dare tutto. Si vince e si perde insieme“.






