Sinner osserva da lontano la Coppa Davis mentre cresce l’attesa per una nuova stagione che promette scintille nella sua rivalità con Alcaraz.
Quest’anno la Coppa Davis ha regalato uno scenario curioso, quasi simbolico, perché infatti sia l’Italia sia la Spagna si sono ritrovate a giocarsi la finale senza poter contare sui loro due uomini di punta. Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, entrambi assenti, hanno comunque aleggiato sul torneo come presenze ingombranti, quasi a ricordare a tutti che il tennis mondiale ormai passa dalle loro racchette.

Senza ombra di dubbio è sembrato che il destino li avesse messi ancora una volta uno di fronte all’altro, anche se solo idealmente, come se la rivalità che stanno costruendo fosse diventata la chiave di lettura del tennis contemporaneo. Sinner ha preferito fermarsi per recuperare energie e iniziare fin da subito la preparazione alla prossima stagione, perché il 2026 che lo aspetta sarà impegnativo e pieno di aspettative. Lo stesso ha fatto Alcaraz, costretto al forfait da un problema fisico.
Sinner e Alcaraz, la sentenza è spietata per l’italiano
Mentre i due si godono le vacanze lontano dai riflettori, intorno a loro cresce il dibattito su chi dei due sia davvero il più forte. E se tra tifosi e appassionati il confronto è un continuo botta e risposta, dal mondo del tennis arriva una sentenza pesante, basata non su opinioni casuali ma sui numeri e sulle sensazioni di chi questo sport lo conosce in profondità.
Proprio in questi giorni Ivan Ljubicic, ex numero tre del mondo e figura di enorme esperienza anche per il suo passato da tecnico di Roger Federer, è stato raggiunto in un’intervista mentre seguiva la Coppa Davis. Ljubicic oggi collabora con la Federazione francese e sta lavorando alla crescita del movimento transalpino, però il suo sguardo rimane sempre attento a quello che accade ai vertici del tennis mondiale. Non sorprende quindi che gli sia stato chiesto un parere sulla rivalità tra Sinner e Alcaraz, perché quando due talenti simili emergono nello stesso momento, diventa inevitabile voler capire chi sia davvero davanti.

Ljubicic non ha esitato e, infatti, ha spiegato come i due siano talmente più avanti rispetto al resto del circuito che difficilmente nei prossimi anni qualcuno riuscirà a infilarsi nella loro lotta. Ha sottolineato che Sinner e Alcaraz appartengono a un livello superiore, costruito su qualità tecniche, fisiche e mentali che pochissimi giocatori oggi possono anche solo avvicinare. Però allo stesso tempo ha voluto sottolineare le differenze che rendono questa rivalità così affascinante, perché secondo lui i due rappresentano personalità e modi di interpretare il tennis completamente diversi.
A quel punto è arrivata la frase che ha fatto discutere gli appassionati, quella che molti hanno interpretato come una sorta di verdetto: “I numeri dicono che Carlos è un po’ più avanti di Jannik, è anche un po’ più giovane, ma è affascinante e fantastico per il tennis avere una rivalità come questa subito dopo i Big Three”. Parole nette, che non tolgono nulla ai progressi monumentali di Sinner ma che evidenziano come, secondo un tecnico esperto come Ljubicic, Alcaraz al momento abbia qualcosina in più.
Una sentenza che non deve diminuire l’entusiasmo dei tifosi italiani, perché anzi Sinner ha dimostrato più volte di sapersi alimentare proprio dalle sfide più difficili. E questa rivalità, ormai sempre più centrale nel panorama mondiale, sta diventando una spinta continua per entrambi. Il bello, però, è che tutto questo è solo l’inizio. La prossima stagione è già pronta a esplodere, con due fenomeni che stanno scrivendo una delle pagine più intense del tennis moderno.






