Quanto fatto da Jannik Sinner ha influito moltissimo su Carlos Alcaraz e la cosa tremenda che gli è successa. Un rapporto di causa effetto lega i due atleti.
Il tennis è uno sport di un certo calibro che, in linea di massima anche se non c’è una vera e propria regola, attira persone che non vanno certo a vedere le partite per insultare, fischiare o criticare gli atleti. Ci sono stati casi eclatanti di atleti o arbitri o anche spettatori che sono stati molto maleducati. Eclatanti per un motivo, ossia che in questo sport, sono eccezioni notevoli.

Il mondo dei social network che – nel bene ma purtroppo anche nel male tra body shaming, insulti e fake news – ha dato la parola a chiunque su qualunque tema ha però reso purtroppo anche il tennis, sempre più popolare in Italia, uno sport in cui gli atleti sono esposti a parole non gentili da parte del primo che passa. Perfino campioni come Jannik Sinner e Carlos Alcaraz non sono immuni a questo tipo di contestazioni.
Qualche volta, sono proprio gli esperti a calcare la mano e possono anche avere le loro ragioni, quanto un atleta prende una decisione che non tiene esattamente in considerazione “la bandiera” del proprio paese ma cura più i suoi interessi. In questo, Sinner ed Alcaraz sono stati criticati duramente e ferocemente – e secondo alcuni anche giustamente – per la stessa ragione.
Alcaraz, niente Coppa Davis e niente applausi
Quando lo staff di Jannik Sinner ha comunicato la decisione dell’atleta di non prendere parte alla Coppa Davis – comunque vinta dall’Italia alla fine anche senza di lui – ci sono state molte critiche, dalle più rispettose degli esperti e dei giornalisti fino alle più pesanti da parte di quello che qualcuno definirebbe “volgo”. La delusione per il suo ritiro dalla competizione prima ancora di parteciparvi è stata palpabile.

Se però è ancora difficile capire fino in fondo la decisione di Sinner se non siamo degli sportivi, dato che fisicamente parlando forse Jannik avrebbe retto l’impegno, molto più difficile è “arrabbiarsi” con Carlos Alcaraz, vittima di un infortunio ai muscoli ischio crurali che non gli avrebbe mai e poi mai permesso di giocare al massimo del potenziale. Eppure, in Spagna le critiche sono piovute con ferocia.
Criticato per aver accettato due esibizioni negli States a dicembre, quando il recupero del suo infortunio dovrebbe essere ancora in corso, il tennista spagnolo ci ha tenuto però a spiegare perché al livello sportivo non si tratta di una contraddizione, critica che gli è stata mossa a più riprese in queste ore.
“In un torneo, devi mantenere la concentrazione ed è davvero impegnativo fisicamente e mentalmente per una settimana e mezza. Un’esibizione invece dura solo un giorno: Rimani concentrato, ti riscaldi, ti alleni poco, per una sola partita”, la sua motivazione. Ma c’è comunque chi lo accusa di aver voluto solo guardare al suo portafoglio. Che dire, è lo sport moderno.






