L’episodio discusso di Milan-Lazio
La lettura dell’episodio nel finale di Milan-Lazio continua a dividere, tra decisioni riviste al monitor e interpretazioni che non trovano mai un equilibrio condiviso.
Il dibattito sul rigore revocato nel concitato finale di Milan-Lazio non accenna a spegnersi. L’episodio avvenuto al 94′ ha continuato a generare discussioni per giorni, fino al nuovo intervento del designatore arbitrale Gianluca Rocchi, che nel corso della trasmissione Open Var è tornato sulla decisione che ha cambiato gli ultimi istanti della gara di San Siro.
Tutto nasce da un’azione concitata in area rossonera, con il Milan avanti 1-0 grazie al gol di Rafael Leao. Su un tiro di Romagnoli, l’intervento di Pavlovic provoca una deviazione con il gomito: l’arbitro Collu non assegna immediatamente il calcio di rigore ai biancocelesti, ma viene richiamato al Var. Una decisione che infiamma la panchina della Lazio e quella del Milan, con la gara momentaneamente sospesa tra proteste e tensioni crescenti.
Richiamato dal VAR per una on field review, Collu decide prima di espellere Massimiliano Allegri per protesta e poi, dopo una lunghissima analisi al monitor cambia la sua decisione: niente rigore, niente angolo, ma fallo in attacco di Marusic per una presunta trattenuta proprio ai danni di Pavlovic qualche istante prima del tocco di mano.
La scelta scatena la furia della Lazio, che decide per il silenzio stampa in segno di protesta contro una decisione ritenuta ingiusta e determinante nel finale di partita. E proprio su questo episodio Rocchi ha voluto fare chiarezza nell’anticipazione resa pubblica da Dazn: “Non è rigore, ma non è mai fallo alla difesa. La decisione giusta era calcio d’angolo. Meritava un check di 15 secondi”, le parole del designatore, che di fatto certificano un errore di procedura e valutazione.
Secondo Rocchi, dunque, non c’erano gli estremi né per confermare il rigore né per assegnare un fallo contro la Lazio: l’azione sarebbe dovuta riprendere con un semplice corner, una soluzione mai valutata dopo oltre due minuti di revisione video. Il tema centrale, ancora una volta, resta quello dell’interpretazione e dell’utilizzo del VAR, accusato di rallentare il gioco e complicare letture che dovrebbero risultare più lineari.
La scelta di Rocchi di sospendere il VAR Di Paolo, ritenuto responsabile della gestione errata della revisione, ma non l’arbitro Collu che aveva materialmente cambiato la decisione precedentemente sbagliata in campo. L’episodio di Milan-Lazio e la relativa spiegazione ha sollevato nuove polemiche. Una misura vista come contraddittoria: il VAR fermato per l’errore procedurale, mentre il direttore di gara resta pienamente disponibile nonostante la decisione finale contestata.
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